L'Iran minaccia gli usa: "Non intervenite". Obama e Cameron: "Segnali importanti dell'uso di gas". Colloquio tra il segretario di Stato americano John Kerry e l'omologo siriano Walid Al Moualem
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Gli ispettori dell'Onu inizieranno le indagini sul presunto uso di armi chimiche in Siria il 26 agosto. Lo affermano le Nazioni Unite, sottolineando che il governo siriano si è impegnato a offrire "cooperazione" e a osservare il coprifuoco. Il regime ha infatti dato l'autorizzazione per l'inchiesta vicino a Damasco nelle zone colpite dal presunto attacco con gas letali, ma per gli Usa il via libera è arrivato troppo tardi affinché sia credibile.
Damasco: "Team Onu verificherà falsità delle accuse" - La Siria è "disposta a cooperare con il team degli ispettori Onu per dimostrare che le accuse dei gruppi terroristici sull'uso di armi da parte delle truppe siriane nella regione della Ghoua orientale sono false", si legge nel comunicato del ministero degli Esteri. L'Onu e Damasco si accorderanno "sulla data e sull'ora della visita nei luoghi di cui parla l'accordo".
Kerry: "Consentire accesso immediato e senza ostacoli" - Il segretario di Stato americano, John Kerry, nel corso del colloquio telefonico con il suo omologo siriano Walid Al Moualem, aveva detto che "se il regime siriano non ha nulla da nascondere dovrebbe consentire un accesso immediato e senza ostacoli" al sito. Poco dopo è arrivato il via libera da parte di Damasco.
Pentagono: "Pronti ad azione militare" - Il presidente americano Barack Obama sta ancora esaminando un'eventuale risposta militare in Siria e il Pentagono è preparato ad attuare le opzioni militari, nel caso in cui Obama scegliesse di esercitare una di queste. Lo afferma il segretario alla Difesa americano, Chuck Hagel, sottolineando come Obama abbia "chiesto al dipartimento della Difesa di preparare opzioni per tutte le emergenze". "Lo abbiamo fatto e siamo preparati a esercitare qualsiasi opzione, se il presidente decidesse di attuare una di queste", ha spiegato Hagel.
Il Papa: "Si fermi il rumore delle armi" - "L'aumento della violenza" nella "guerra tra fratelli" in Siria, "con il moltiplicarsi di stragi e atti atroci, mi spinge ancora una volta a levare alta la voce perché si fermi il rumore delle armi". Lo ha detto Papa Francesco all'Angelus. "Faccio appello alla comunità internazionale perché metta tutto il suo impegno per aiutare la cara Nazione siriana a trovare una soluzione ad una guerra che semina distruzione e morte".
Obama e Cameron: "Segnali di attacco con armi chimiche" - Il premier britannico, David Cameron, e il presidente Usa, Barack Obama, condividono la preoccupazione per i "segnali crescenti" di un "importante attacco con armi chimiche" compiuto dal regime siriano contro i civili, che merita una "risposta seria" della comunità internazionale. Lo riferisce il portavoce di Cameron, dopo la telefonata tra i due leader.
Usa: "Pochi dubbi su uso armi chimiche" - Ci sono "pochi dubbi" sull'uso di armi chimiche da parte del regime siriano contro i civili. Lo riporta l'Associated Press citando un rappresentante americano, secondo il quale la valutazione dell'intelligence americana fornita alla Casa Bianca si basa sul numero riportato delle vittime, i sintomi di chi è stato ucciso e le testimonianze. Sulla questione il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha affermato: "Le prove dei gas letali potrebbero essere state già distrutte".
Stampa Iran: "Siria pronta ad aprire a ispettori" - Il ministro degli Esteri siriano, Walid Al Muallem, ha affermato che Damasco consentirà a un team delle Nazioni unite l'accesso al sito del recente presunto attacco chimico nel Paese. Lo rende noto il network iraniano Press Tv, secondo il quale in una conversazione col suo omologo iraniano Mohammad Javad Zarif, Muallem ha spiegato che la Siria ha cooperato con una squadra di esperti chimici Onu e sono in corso colloqui per il loro accesso al sito.
Iran minaccia Usa: "Conseguenze se oltrepasseranno linea rossa in Siria" - Ci saranno "dure conseguenze" se gli Usa oltrepasseranno la "linea rossa" in Siria. L'avvertimento è del vice capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane, Massoud Jazayeri. "L'America conosce le delimitazioni della linea rossa sul fronte siriano, se verranno superate ci saranno serie conseguenze per la Casa Bianca".
"L'attuale guerra terroristica in Siria - ha proseguito Jazayeri - è stata progettata dagli Stati Uniti e dai Paesi reazionari della regione contro il fronte della resistenza contro Israele, nonostante questo il governo e il popolo siriano hanno ottenuto grande successo ". "Chi aggiunge benzina sul fuoco non sfuggirà alla la vendetta del popolo ", ha concluso il vice capo di Stato maggiore delle forze armate iraniane.
Russia a Usa: "Non ripetete errori del passato" - La Russia mette in guardia gli Stati Uniti dal non ripetere "gli errori del passato" scatenando una guerra in Siria che avrebbe "conseguenze devastanti" in Medio Oriente. E' il monito del ministero degli Esteri di Mosca.