Sono 42 i morti e 500 i feriti dei due attentati compiuti davanti a una moschea, all'uscita della preghiera del venerdì, e nella zona del porto della città. Lo riferisce la Croce Rossa
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Due esplosioni hanno provocato la morte di 42 persone e il ferimento di 500 altre a Tripoli, nel nord del Libano, secondo la Croce Rossa. Una delle esplosioni è avvenuta nei pressi dell'abitazione del primo ministro uscente, Najib Miqati, all'esterno di una moschea dopo le preghiere del venerdì. L'altra ha colpito il centro della città, nei pressi del porto. Il capo dello Stato, Michel Suleiman, ha chiesto a tutti i libanesi di "rimanere uniti".
L'ambasciata agli italiani: "Massima prudenza" - Dopo il duplice attentato, la nostra ambasciata in Libanoraccomanda ai connazionali presenti nel territorio la "massimaprudenza" a causa del "forte peggioramento del quadro disicurezza". Gli italiani vengono invitati ad "evitare gli spostamenti e iluoghi affollati".
Intanto, il presidente della Repubblica ha anche invitato il suo popolo a "sconfiggere ogni tentativo di creare conflitti". Per il primo ministro, Najib Miqati, l'azione mira a "fomentare il conflitto" in Libano. Miqati ha assicurato "ai nostri figli e fratelli a Tripoli che rimarremo al loro fianco, specialmente in questo momento critico".
Solo una settimana fa, un altro attentato ha provocato 24 morti in un quartiere di Beirut, rococaforte degli Hezbollah.