PAURA NELLA CAPITALE

Iraq, serie di autobombe a Baghdad: strage

Colpite le zone maggiormente affollate della capitale. Almeno 64 morti, più di duecento i feriti

10 Ago 2013 - 23:19
 © Ap/Lapresse

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Almeon 64 vittime e più di duecento feriti. E' il bilancio della strage causata a Baghdad da una serie di autobombe fatte esplodere in diversi quartieri a maggioranza sciita della capitale irachena e nella città di Tuz Khurmato. Lo hanno riferito fonti mediche e di polizia. Secondo le autorità, quella di oggi in Iraq è stata la giornata di fine Ramadan più sanguinosa degli ultimi cinque anni.

Uno degli attacchi è avvenuto in una piazza al centro della capitale, ma le esplosioni sono avvenute anche in mercati affollate e strade piene di negozi, a Baghdad e nei suoi dintorni. Il ministero dell'Interno parla di "guerra aperta" alimentata da violenze settarie.

Oltre alle nove autobombe, un decimo ordigno è esploso in un parco giochi di Baghdad, nel quartiere di Kadhimiya. Quando c'è stato lo scoppio il luogo era affollato da bambini e genitori: numerose le vittime.

Colonne di fumo si sono alzate su Baghdad dai quartieri a maggioranza sciita da nord a sud, da est a ovest. Ma anche alcune zone sunnite non sono state risparmiate. Nelle vie dello shopping, nei mercati affollati, in un parco giochi pieno di ragazzini festanti le deflagrazioni hanno fatto saltare in aria famiglie intere, uomini, donne, bambini.

Dall'inizio dell'anno hanno intensificato l'offensiva volta a destabilizzare il Paese, hanno colpito nello stesso momento anche un'altra città, Tuz Khurmato, situata a circa 170 chilometri a nord della capitale. Anche qui sono stati dilaniati civili inermi e il fuoco ha distrutto vite innocenti. A Nassiriya invece, nel sud del Paese, sono stati uccisi in un agguato due poliziotti.v Baghdad vive nel terrore: in meno di mezz'ora sono saltati in aria bar, ristoranti, negozi e bancarelle. Le urla dei feriti sono state coperte dalle sirene delle ambulanze e dei mezzi della polizia.

L'ultima ondata di attentati nella capitale risale solo a pochi giorni fa: il 6 agosto c'erano stati 50 morti e decine di feriti. E i conteggi delle vittime sono in continua ascesa: dicono le autorità che solo nel mese di Ramadan sono state ammazzate 800 persone.

Secondo alcuni osservatori, le violenze potrebbero ancora aumentare a causa della paralisi politica in cui si dibatte l'attuale governo mentre il Paese non riesce a riprendersi dai tanti anni di guerra che hanno fatto decine di migliaia di vittime e di mutilati. In questa situazione l'estremismo islamico riesce a colpire sempre più spesso, con i jihadisti che si alimentano dello scontento generale contro un governo incapace di garantire anche i servizi più elementari, a partire dalla fornitura costante di elettricità.