Secondo un giudice i limiti posti dalla normativa non sono legali: sconfitto il sindaco Bloomberg che farà appello
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Un giudice dello Stato di New York ha sospeso il bando delle maxibibite, deciso dal sindaco Michael Bloomberg e che sarebbe dovuto scattare martedì. Per Bloomberg si tratta di una sconfitta dopo la sua battaglia per bibite più salutari. Secondo la corte, infatti, i limiti posti dalla normativa non sono legali.
Il primo cittadino presenterà appello contro la decisione presa dal giudice supremo Milton Tingling. "E' arbitraria e incostante - ha scritto il giudice nella sentenza - perché si applica solo ad alcuni esercizi commerciali della città ed esclude alcune bevande che hanno un più alto concentrato di zuccheri e dolcificanti", dandov temporaneamente ragione alle multinazionali delle bibite gassate che, dietro l'American Beverage Association, avevano intentato una class action contro l'amministrazione comunale.
Da ricordare che il divieto aveva fatto infuriare le associazioni dei commercianti e diverse catene di 'food and beverage'. In cima alla lista il gigante americano del caffè, Starbucks, che prima di conoscere l'esito della sentenza aveva già deciso di non adeguarsi alle nuove regole e di continuare a vendere i suoi mega drink a base di latte. Bloomberg aveva definito "ridicola" la strategia di Starbucks ed era pronto a inviare un esercito di ispettori in giro per la Grande Mela che armati di un apposito 'bicchiere misurino' avrebbero dovuto punire con una multa da 200 dollari chi non si adeguava nel giro di tre mesi alle nuove regole.
Non tutti erano ostili al divieto. La catena Dunkin' Donuts, concorrente di Starbucks, ha preso la cosa molto sul serio, esponendo cartelli in cui si avvisano i clienti che dovranno essere loro stessi, invece del barista, ad aggiungere se lo vogliono zucchero alle bibite sia calde che fredde. Ha inoltre annunciato che le bibite dolci, come la cioccolata calda, saranno disponibili solo in formato piccolo o medio.