Le autorità chiedono un black-out informativo per evitare che il veterano che tiene in ostaggio il piccolo possa sentirsi minacciato. E per tranquillizzarlo lo sceriffo è arrivato addirittura a ringraziarlo perché "si sta prendendo cura" del bambino
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Sul drammatico rapimento di Ethan, il bimbo autistico di 5 anni tenuto in ostaggio da cinque giorni in Alabama, cala per ora il silenzio: gli investigatori hanno chiesto il black-out mediatico temendo che il sequestratore, il quale pare segua attentamente le notizie in tv, si possa innervosire vedendo immagini di uomini armati attorno al bunker sotterraneo nel quale si è asserragliato con il bambino.
E per tranquillizzare Jimmy Lee Dykes, il 66enne veterano del Vietnam che sta tenendo da giorni l'America con il fiato sospeso, lo sceriffo locale è persino arrivato, in conferenza stampa, a "ringraziare" l'uomo perché si "prende cura" del piccolo.
La zona resta comunque presidiata dalle forze di polizia e dagli uomini dell'Hrt (l'Hostage Rescue Team, squadra dell'Fbi specializzata nella liberazione di ostaggi). Sono stati proprio loro ad aprire un dialogo con Dykes parlandogli attraverso un tubo di gomma; sulle sulle trattative, però, non trapelano dettagli, e nessuno sa quali siano le condizioni poste dall'uomo per arrendersi.
Gli inquirenti hanno spiegato che il blackout informativo è necessario per aumentare le chance di successo del negoziato: dentro il bunker, uno sgabuzzino di due metri per tre, pare che sia accesa una tv, ed eventuali immagini o notizie di raid imminenti potrebbero impaurire il sequestratore mettendo a rischio la vita del bimbo.
Le ultime informazioni, a parte i "ringraziamenti" dello sceriffo, risalgono dunque a due giorni fa, quando è filtrata la notizia che il piccolo sta fisicamente bene (da tempo ha ricevuto le medicine di cui ha bisogno ogni giorno, pastelli, quaderni da colorare, coperte e giochi), anche se ovviamente piange e chiede dei genitori. Da qualche ora, inoltre, Dykes ha anche un volto: è stata infatti diffusa una sua foto: bianco, la barba bianca ben curata e i capelli brizzolati, pare un nonno qualsiasi.
In attesa di sviluppi, intanto, i 2.300 abitanti di Midland si danno appuntamento ogni sera, nonostante il clima rigido, per una veglia di preghiera davanti al municipio. E se i riflettori delle maggiori reti tv americane, in mancanza di notizie, si sono spenti, su Twitter in tanti si stringono attorno alla famiglia del bambino con l'hashtag #rescueEthan, salviamo Ethan.