Verranno prelevati campioni di tessuto. Inchiesta dopo la denuncia depositata dalla vedov
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A otto anni dalla morte, il corpo di Yasser Arafat è stato riesumato oggi per consentire ad alcuni esperti internazionali di effettuare il prelievo di alcuni campioni di tessuto e stabilire se lo storico leader palestinese sia stato avvelenato con il polonio. L'intervento, che fa seguito all'apertura di un'inchiesta in Francia per omicidio, sulla base di una denuncia depositata dalla vedova, Souha Arafat, è durato tre ore.
Gli esperti francesi, svizzeri e russi preleveranno dei campioni sul tessuto, poi la tomba sarà richiusa nel corso di una cerimonia militare per ''rispetto a colui che è un simbolo per il popolo palestinese e per il mondo intero'', ha affermato il presidente della commissione d'inchiesta palestinese, Taoufiq Tiraoui.
Otto anni sono considerati il limite massimo per localizzare eventuali tracce di una sostanza come il polonio, ad alta deperibilità: al punto che, quando in agosto i magistrati francesi che indagano sulla morte di Arafat autorizzarono la perizia, i tecnici di Losanna ribatterono di non essere sicuri della reale utilità di esami "rinviati a ottobre o novembre".
Completati i prelievi, comunque, la salma sarà nuovamente sepolta con solenni onori militari. Non tutti i parenti della vittima hanno accettato di buon grado l'esumazione, e la stessa vedova Souha, che all'epoca della morte non permise l'autopsia, ha preferito non recarsi in Cisgiordania.