Retromarcia del sindaco Bloomberg, per il quale non ci sarebbe stato uno spreco di energie e uomini, risorse necessarie per affrontare ancora gli effetti devastanti dell'uragano. Ma alla fine ha deciso di sospendere la corsa
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Dopo le notizie contrastanti degli ultimi giorni, alla fine le autorità di New York hanno cancellato, a causa dell'uragano Sandy, la maratona che si sarebbe dovuta correre domenica. Il sindaco Bloomberg era stato fortemente attaccato da parte di chi riteneva un errore pensare alla corsa con diverse zone della città ancora senza elettricità. E' la prima volta della storia della città che non si corre la maratona.
"Non avremmo voluto che una nuvola di polemiche e problemi resti sospesa sulla gara o i suoi partecipanti, e per questo abbiamo deciso di cancellarli", ha spiegato in una dichiarazione scritta Bloomberg.
Il sindaco si è difeso sostenendo che "la maratona non avrebbe distolto risorse dai soccorsi", ma "prende atto che ormai l'evento è diventato fonte di controversie e divisioni contrari allo spirito di unità della maratona".
La corsa anche dopo l'11 settembre
Le ferite inflitte dal devastante uragano Sandy sono ancora aperte, e alla fine ha prevalso la linea di chi ritiene che le energie debbano essere utilizzate per soccorrere chi ne ha bisogno, e sono ancora in tanti.
Ancora poche ore fa Bloomberg aveva tentato di resistere, ricordando che il suo predecessore Rudolph Giuliani "dopo l'11 settembre prese la decisione giusta di far correre la maratona, per unire la gente".
Ma allora erano passati due mesi e non neanche sei giorni, e quando Bloomberg ha confermato che si sarebbe corso molti hanno cominciato ad esprimere rabbia e frustrazione nel pensare di vedere decine di migliaia di persone correre per la città "con le macerie dell'uragano sullo sfondo". E la rabbia è cresciuta quando 24 ore dopo il sindaco ha ribadito la sua decisione. Fino alla retromarcia finale.