E' sfida all'ultimo voto. C'è però chi prevede che si possa arriva ad una situazione di "split vote", cioè la vittoria potrebbe andare a chi si aggiudica meno voti in termini assoluti (ma più Stati)
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A pochi giorni dal voto per eleggere l'inquilino della Casa Bianca, i sondaggi mostrano uno scarto minimo tra Barack Obama e Mitt Romney. E così sia i democratici sia i repubblicani stanno preparando eserciti di avvocati che, il giorno delle elezioni, entreranno nei seggi con l'obiettivo di sfruttare ogni appiglio legale per conquistare voti utili negli Stati cruciali.
Le migliaia di avvocati dovranno controllare come sono gestiti i seggi, che tipo di istruzioni verranno date agli elettori e se questi saranno in qualche modo intimiditi oppure, peggio se il loro diritto al voto sarà ostacolato. Il ricordo inevitabilmente va alle elezioni del 2000, anche quelle giocate fino all'ultimo, in un testa a testa tra Al Gore e George Bush che si concluse con una lunghissima contesa legale per la Florida e i suoi decisivi voti elettorali.
Al centro della disputa sia il malfunzionamento delle macchine elettorali sia le accuse rivolte dai democratici al governo dello Stato, guidato dal fratello del candidato Jeb Bush, di aver impedito il voto a molti elettori afroamericani, tradizionalmente democratici. La contesa arrivò fino alla Corte Suprema che alla fine diede la Florida e la Casa Bianca a George Bush, nonostante che l'allora vice presidente democratico avesse vinto il voto popolare.
Anche quest'anno c'è chi prevede che si possa arriva ad una situazione di "split vote", con Mitt Romney che viene votato da un numero maggiore di elettori, ma il presidente Obama viene rieletto perché ci aggiudica gli Stati con più voti elettorali. Anche se insolita la situazione di "split vote" è contemplata dallo stesso sistema elettorale americano che prevede non l'elezione diretta del presidente, ma che gli elettori scelgano dei delegati - in numero diverso da Stato a Stato in proporzione alla popolazione - che poi voteranno effettivamente il presidente.