Il presidente Obama ha visitato le zone più colpite dall'uragano in New Jersey. Le vittime, secondo un ultimo bilancio, sarebbero 88, 37 solo a New York. Cinquanta miliardi di danni
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Con timidi raggi di sole tra le nuvole, ma in un inferno di traffico, New York ha iniziato a tornare almeno ad una parvenza di normalità, dopo il devastante passaggio dell'uragano Sandy. Mentre nel New Jersey, nel primo pomeriggio di ieri, è arrivato il presidente Barack Obama, per ispezionare di persona le zone più pesantemente messe in ginocchio, il governo federale farà il massimo sforzo per intervenire con mezzi e risorse.
Ad attenderlo davanti alla scaletta dell'Air Force One ad Atlantic City Obama ha trovato il governatore del New Jersey, Chris Christie, un repubblicano doc suo acceso oppositore, che però in quest'occasione non ha esitato a dargli atto di aver fatto "un gran lavoro", affermando di averne apprezzato "la leadership". E lo ha ripetutamente ringraziato per essere "passato immediatamente all'azione" ed essergli stato "incredibilmente vicino". A sua volta, Obama ha affermato che Christie ha reagito "con anima e cuore" e in maniera "sensibile e aggressiva" all'emergenza creata dall'uragano Sandy.
Insieme hanno sorvolato in elicottero le regioni alluvionate a cominciare da Atlantic City, che è ancora in buona parte sommersa dall'acqua. Poi si sono fermati a parlare con la gente e con i soccorritori. Ora, ha detto Obama, "una delle nostre priorità è far si che le persone possano tornare al più presto al lavoro e i ragazzi a scuola", e anche "il ripristino dell'energia elettrica".
Obama: "Tutto il Paese pronto ad aiutare le zone colpite"
In una sosta in un centro di assistenza, Obama ha sottolineato che "l'intero Paese ha visto ciò che è successo. Tutti sanno quanto duramente è stato colpito il New Jersey" e "il Paese è pronto ad aiutare". A sua volta, Christie, di cui era stato anche fatto il nome come uno dei papabili per la corsa alla vicepresidenza al fianco di Romney, ha detto che "è molto importante avere qui il presidente degli Stati Uniti".
Almeno per il momento, Obama non ha invece in programma di andare a New York, dove per dare un chiaro segnale che è necessario rimboccarsi le maniche e tornare al lavoro, il sindaco Michael Bloomberg ieri è andato di persona a suonare la campanella che segnala l'apertura di Wall Street.
Metro chiusa e traffico in tilt a Manhattan
Ma tornare al lavoro nella Grande Mela era oggi estremamente complicato. I trasporti pubblici sono ancora paralizzati. Alcune stazioni della metropolitana nella parte sud della città sono state allagate fino al soffitto. Così come alcuni dei tunnel che collegano Manhattan alla terraferma.
In mancanza di mezzi pubblici, per raggiungere Manhattan in molti sono stati costretti ad utilizzare le loro automobili, e nell'ora di punta si sono così creati degli enormi ingorghi, soprattutto a sud della 34/ma strada, dove ancora manca l'elettricità e quindi non funzionano i semafori. Il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo ha lanciato un appello ad avere "pazienza e tolleranza". La metropolitana, ha detto, riprenderà a funzionare a regime ridotto domani, nella parte Nord della città.
Riaperti il Jfk e Newark, la maratona di New York ci sarà
Alcune linee ferroviarie per i pendolari a Long Island vengono invece riattivate in queste ore. Anche gli aeroporti JFK e Newark hanno riaperto a ritmo ridotto, mentre il LaGuardia è ancora chiuso. Bloomberg ha però annunciato che la maratona, uno dei simboli di New York, si svolgerà come previsto domenica prossima, mentre salterà invece, domani, la partita di Nba tra i Knicks e i Nets.
Sale a 88 il bilancio delle vittime
Frattanto, è ancora presto per fare una stima esatta dei danni. Le cifre sono comunque di diverse decine di miliardi. Il bilancio delle vittime è stato invece aggiornato oggi ad almeno 88 morti, di cui 37 nella sola New York. Milioni di persone, in diversi Stati, sono inoltre ancora senza corrente elettrica e per ripristinare le linee saranno necessari ancora giorni. Si è anche aggravata la stima provvisorio dei danni, fissata ora a 50 miliardi di dollari.
Revocato stato di allerta per centrale nucleare
Su questo versante, la buona notizia è però che oggi è cessato lo stato di "allerta" che lunedì a causa di un allagamento provocato da Sandy era stato proclamato nella centrale nucleare di Oyster Creek, in New Jersey.