L'ultimo scontro

Usa 2012, terzo e ultimo dibattito tv: per Cbs e Cnn la vittoria è di Barack Obama

Secondo i sondaggi, i consensi del presidente sarebbero fra il 48% e il 53%

23 Ott 2012 - 09:45
 © Ap/Lapresse

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Il terzo e ultimo dibattito tv fra Barack Obama e Mitt Romney, incentrato sulla politica estera, è stato vinto dal presidente Usa. Per l'istant poll di Cbs Obama ha vinto 53% a 23%. Per il 24% degli intervistati è andato pari. Vittoria sempre per Obama anche per il sondaggio Cnn, che vede più risicata la distanza fra i due: il presidente Usa ottiene infatti il 48% dei consensi contro il 40% del candidato repubblicano.

E' andato subito all'attacco Barack Obama nel terzo ed ultimo duello tv con Mitt Romney e, come nel secondo scontro, ne esce vincitore, anche se lo sfidante repubblicano ha comunque arginato l'irruenza e l'ironia del presidente.

Sulla politica estera Romney regala la vittoria a Obama
Mai come in quest'ultimo dibattito tv Mitt Romney ha regalato degli assist a Barack Obama. In particolare lo sfidante repubblicano ha di fatto condiviso e in qualche caso elogiato alcune delle scelte in politica estera del presidente. Romney ha detto di condividere la scelta di Obama di completare il ritiro dall'Afghanistan entro il 2014. Lo stesso per il massiccio ricorso all'uso dei droni (aerei senza pilota) nella lotta al terrorismo, così come l'azione che ha portato il 2 maggio del 2001 all'uccisione di Osama Bin Laden.

Obama ha colto l'occasione per mettere in ridicolo le idee del rivale: "So che non sei stato in una posizione per gestire dal vero una politica estera, ma ogni volta che hai fornito la tua opinione, ti sei sbagliato", ha detto il presidente.

Romney tenta di virare su economia ma Obama contrattacca
Mitt Romney ha giocato la carta della crisi economica anche durante questo terzo duello in tv formalmente incentrato sulla politica estera. "Penso che abbiamo bisogno di rialzarci dalla povertà di questi 4 anni. Io voglio creare 12 milioni di posti di lavor", sostenere la piccola impresa e abolire "l'obamacare (la riforma sanitaria voluta con forza dal presidente) per finanziare il settore della difesa", ha affermato Romney a meno di mezz'ora dal gong.

La replica di Obama non si è fatta attendere: ha accusando Romney di aver fatto retrocedere la piccola impresa quando era governatore del Massachusetts. "L'America è più forte oggi di 4 anni fa. Io voglio far tornare in America i posti di lavoro del manifatturiero appoggiando le aziende che investono qua e non all'estero - ha detto Obama - dobbiamo tagliare deficit anche chiedendo alle lobby di pagare un po' di più".

Cavalli e baionette, la replica di Obama sulle forze armate è già un must
"Horses and bayonetes", cioè "Cavalli e baionette". E' questa la battuta obamiana che sta impazzando su Twitter. A un certo punto Romney ha attaccato i tagli di Obama sulle forze armate, osservando che la Marina americana oggi ha meno navi del 1916. Obama ha quindi replicato che se era per quello l'America ha anche "meno cavalli e baionette, ma più sommergibili...". Una frase azzeccata, pronunciata alle 9,45, ora locale della East Coast. Da quel momento circa 6,5 milioni di cinguettii, con una media di 105mila messaggi al minuto, hanno diffuso questa espressione che è diventata la più popolare di questo terzo e ultimo duello della campagna elettorale Usa 2012.

Nella pagina seguente le tematiche affrontate durante il terzo dibattito

Accordi e contrapposizioni sulla politica estera
Parlando di Medio Oriente, di primavera araba, Israele, Iran, Libia Cina, Russia, grazie all'esperienza acquisita in quattro anni alla Casa Bianca Obama ha avuto un notevole vantaggio, e Romney ha scelto di non schiacciare l'acceleratore. Si è anche detto più volte d'accordo col Presidente.

Le differenze di vedute sono venute alla luce comunque in maniera chiara. A partire da una visione totalmente diversa sulla maggiore minaccia di questi anni: "il terrorismo", secondo Obama, "un Iran nucleare", secondo Romney. Il candidato repubblicano ha scelto scelto di partire con un tono conciliante, congratulandosi col Presidente per aver eliminato Bin Laden, salvo poi aggiungere che "siamo ancora nei pasticci" perché il terrorismo non è sconfitto e "dobbiamo avere una strategia robusta e globale che aiuti il mondo islamico e altre zone del mondo a respingere l'estremismo violento e radicale".

La questione siriana
In tal modo il dibattito è arrivato presto alla questione siriana, e sull'opportunità di fornire armi ai ribelli che si battono contro il regime al potere a Damasco. Anche su questo Obama è passato all'attacco, affermando che i giorni del presidente al Assad "sono contati", ma "non possiamo, come dice il governatore Romney, dare armi pesanti ai ribelli".

Iran, Russia e Cina
Arrivando al tema spinoso dell'Iran, Obama ha ribadito che con lui presidente Teheran non avrà mai l'arma nucleare, ma anche che non è "d'accordo con Romney" in quanto "noi non dobbiamo attaccare per primi". Anche Romney ha affermato che "l'attacco militare è l'ultimo estremo passo", anche se "questa amministrazione non è stata forte come avrebbe dovuto" e ora "siamo quattro anni più vicini ad un Iran nucleare".

Sui rapporti con Mosca, Obama ha rinfacciato a Romney di aver definito la Russia "la più seria minaccia geopolitica" per gli Usa. Romney ha rintuzzato affermando che a Putin di certo non dirà "ti darò più flessibilità dopo le elezioni. Dopo le elezioni avrà più schiena dritta".

Infine la Cina, verso cui entrambi gli sfidanti hanno cercato di mostrare un volto conciliante, con l'ex governatore che ha ribadito di volerla dichiarare "Paese manipolatore di valuta", ma affermando anche che "noi possiamo essere partner dei cinesi, possiamo collaborare con loro, se intendono essere responsabili". A sua volta, il presidente ha affermato che "la Cina è sia un avversario, sia un potenziale partner nella comunità internazionale, se segue le regole".

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