verso la casa bianca

Romney: "Sono pronto a guidare gli Usa"

Vincitore nelle primarie in Florida, al 46% contro il 32% del rivale diretto Newt Gingrich, proclama: "E' ora che Obama se ne vada". Ma il presidente replica: "Sono più determinato ora che nel 2008"

01 Feb 2012 - 06:42
 © Ap/Lapresse

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Mitt Romney, al 46% nei risultati parziali dello spoglio delle primarie in Florida, parla già di "grande vittoria". E si dice "pronto a guidare questo partito e questa nazione". "Ci sono ancora altri tre candidati in corsa - ha proseguito riferendosi a Gingrich, Santorum e Paul - ma primarie molto competitive non significano che ci divideremo". Perché, ha sottolineato, "è ora che Obama se ne vada".

La vittoria nel "Sunshine State", il primo a contare davvero in queste primarie repubblicane, vale 50 delegati alla Convention repubblicana di agosto, quella che incoronerà l'anti-Obama. La battaglia, però, è ancora lunga e Gingrich non cede. Prima di votare in un seggio allestito in una chiesa battista di Orlando, Gingrich ha detto: "Siamo lungi dall'essere alla fine della gara, il cammino è ancora molto molto lungo", cioè fino alla Convention finale di agosto.

E mentre, secondo i risultati parziali, Romney lo stacca di 14 punti percentuali (46% contro 32%), Gingrich ribadisce che "è chiaro che questa sarà una corsa a due".

Barack Obama, da parte sua, si dice "assolutamente convinto che siamo sulla giusta strada" per uscire dalla crisi e assicura, in quella che sembra una risposta agli avversari repubblicani, che "la mia determinazione è più forte ora di quanto non lo sia stata nel 2008". Il presidente ribadisce poi di voler lavorare per costruire un'America più solida e più giusta. "Ma dovremo lottare per questo - aggiunge puntando il dito sui repubblicani - perché l'altra parte ha una visione fondamentalmente diversa su dove questo Paese deve andare. Il loro argomento elementare è che se eliminiamo le regole, se ignoriamo le preoccupazioni sull'ambiente, se togliamo le protezioni sociali per i lavoratori, se abbassiamo le tasse per i più ricchi, il sogno americano sarà resuscitato. Io sono profondamente in disaccordo con questa visione".

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