Il "caro leader", secondo la sua biografia ufficiale, aveva 69 anni. La sua vita privata era un tabù
© Afp
Kim Jong-il, chiamato dai suoi cittadini il "caro leader", secondo la sua biografia ufficiale aveva 69 anni. Anche se le notizie sulla sua salute sono state sempre tenute strettamente segrete, nel 2008 era emerso che Kim aveva avuto un ictus. Ed era scattata così la corsa alla successione. Piccolo di statura, era alto appena 160 centimetri, sempre con grandi occhiali da vista e divisa kaki.
Kim Jong-il era considerato come una specie di divinità da 23 milioni di nordocoreani che celebravano una festa nazionale il giorno del suo compleanno, il 16 febbraio. Veniva definito dalla propaganda di regime un rivoluzionario, un "genio della letteratura, delle arti e della strategia militare".
Le immagini del "caro leader" con suo padre, il "grande leader" ed "eterno presidente" Kim Il Sung, erano esposte in quasi tutti gli edifici pubblici e nelle abitazioni. Il giorno in cui era venuto al mondo, sempre stando alla propaganda di regime, era comparso un doppio arcobaleno sul monte sacro Paektu e nel cielo era sorta una nuova stella. Quanto alla vita privata per i media era un tabù.
In politica, il percorso di Kim era invece molto chiaro, considerava l'arsenale nucleare l'unica sicurezza contro un attacco degli Stati Uniti. Questa politica culminò con un test nucleare nell'ottobre 2006.
Dopo la morte improvvisa nel 1994 di suo padre, che aveva governato la Corea del Nord dalla sua fondazione nel 1948, Kim Jong-il ha preso il potere come il successore della prima dinastia comunista del mondo. Non solo ha assunto tutte le cariche ricoperte dal padre defunto, ma ha anche abilmente assimilato culto della personalità di suo padre e giocato sul carisma del padre che a lui mancava.
Kim Jong-il aveva iniziato nel 1964 a scalare i ranghi del Partito dei lavoratori. Nel 1973, a 31 anni, aveva ottenuto una posizione chiave nel partito comunista, e nel 1980 era diventato membro del Politburo e della potente Commissione di Difesa Nazionale, il vero centro del potere in Corea del Nord. Il 24 dicembre 1991 aveva ricevuto il titolo di comandante supremo delle forze armate della Corea del Nord.
Dal programma nucleare ai rapporti tra le due Coree fino ai cambiamenti che inevitabilmente comporta una successione, ora la morte di Kim pone molti interrogativi.