STA BENE

Sta bene la cooperante italiana rapita in Algeria

Rossella Urru sarebbe in mano ad Al Qaeda nel Maghreb Islamico

30 Ott 2011 - 23:26
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La cooperante italiana Rossella Urru, rapita il 23 ottobre assieme a due volontari spagnoli, è viva e sta bene. Lo riferisce un mediatore, secondo cui la nostra connazionale sarebbe nelle mani di Al Qaeda nel Maghreb Islamico, gli ex Salafiti per la Preghiera ed il Combattimento algerini.

"I tre ostaggi europei sono vivi. E' uno dei rapitori, membro dell'Aqmi, che ci ha comunicato questa informazione - ha detto il mediatore che si trova in un Paese dell'Africa occidentale - Aqmi ha detto che faranno conoscere più avanti le loro rivendicazioni. Per il momento, gli ostaggi stanno bene".

Secondo la stessa fonte, "i combattenti dell'Aqmi che sono entrati nel campo profughi di Polisario per partecipare al sequestro non erano armati" e "avevano complici sul posto, membri e simpatizzanti che hanno fornito le armi e indicato dove si trovavano gli ostaggi". "Sappiamo che due uomini armati e con l'uniforme di Polisario hanno lasciato passare i veicoli su cui si trovavano gli ostaggi", ha aggiunto.

Oggi, un funzionario del Mali ha voluto "ancora una volta smentire con forza" la presenza degli ostaggi nel deserto del suo paese, come invece sostenuto da Polisario, il movimento che rivendica indipendenza del Sahara occidentale dal Marocco.

Sarda, 29 anni, Urru è rappresentante del Comitato Italiano Sviluppo dei Popoli (CISP) e lavora da due anni nel campo profughi saharawi. Con lei sono stati sequestrati Ainhoa Fernandez de Rincon, dell'Associazione amici del popolo saharawi e Enric Gonyalons dell'organizzazione spagnola Mundobat.

I tre erano stati sequestrati il 23 ottobre da una decina di membri dell'organizzazione nel campo profughi Sahrawi a Tindouf, nell'Algeria occidentale, aiutati da membri del Fronte Polisario, impegnato in una lotta ultradecennale per l'indipendenza dal Marocco.

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