A diffondere i dati l'Osservatorio per le violazioni in Siria. Intanto si scopre che il regime viola l'embargo utilizzando un sistema di filtraggio Usa per bloccare il web
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Sono quindici i civili uccisi oggi in Siria dalle forze fedeli al presidente Bashar al Assad, tra cui un bimbo di nove anni, una ragazza di 16 e un anziano di 90. Lo riferisce il Centro di documentazione delle violazioni in Siria, che sul suo sito Internet fornisce una lista dettagliata delle vittime: 9 a Homs e nei dintorni, tre nella regione di Hama, due a Zabadani, a ovest di Damasco, e una a Qamishli, nell'estremo nord-est a maggioranza curda.
Venerdì di sangue
La notizia arriva all’indomani di un altro venerdì di sangue con un bilancio di circa una quarantina di civili morti nel corso delle repressioni, da parte delle forze di sicurezza, delle dimostrazioni del venerdì. E di 17 soldati siriani morti, invece, il bilancio dell’attacco avvenuto venerdì notte a Homs. Ad assaltare due postazioni dell’esercito sono stati un ufficiale e altri militari disertori. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Nei combattimenti scoppiati nel quartiere di Bab Al Sibaa della città, epicentro della rivolta contro il regime, sono anche stati distrutti due blindati militari.
Violato l'embargo
Intanto si scopre che il regime siriano di Bashar El Assad sta bloccando il web ricorrendo ad un sistema di filtraggio realizzato da una società californiana, in apparente violazione dell'embargo Usa. Quest'ultima, la Blue Coat Systems, si è difesa sostenendo di aver venduto gli apparati all'Iraq e di non sapere come sia finito a Damasco. La compagnia riferisce che almeno 13 dei 14 sistemi di censura della rete destinati a Baghdad vengono usati in Siria.