Migliaia di donne hanno sfilato per le vie della capitale contro il presidente Saleh
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In Yemen migliaia di donne stanno protestando contro il governo bruciando i loro veli. Un gesto estremo ed eclatante quello dei copricapi dati alle fiamme che è avvenuto oggi nel corso della manifestazione di dissenso verso il presidente Ali Abdullah Saleh, che ha avuto luogo nella capitale Sanaa. Le donne, interamente vestite di nero, hanno gettato per terra i loro veli, chiamati makrama, e li hanno dati alle fiamme cantando “Chi protegge le donne dello Yemen dai crimini dei teppisti?”
Molto forti gli slogan e le scritte di rifiuto verso il radicalismo islamico apparse sui cartelloni per condannare la repressione subita dal regime: “Le donne non hanno alcun valore per Ali Saleh”, “Saleh il macellaio che uccide le donne ed è fiero di farlo”, gridavano le manifestanti. “Le forze del governo fanno razzie nelle case, uccidono i bambini, e il silenzio dei capi delle tribù è vergognoso” ha denunciato Ruqaiah Nasser, una delle manifestanti. “Non restiamo zitte, ci difenderemo noi se non potranno i nostri uomini”, ha aggiunto. “Le tribù – ha proseguito – devono capire che non saranno rispettate dalle donne yemenite se le loro donne verranno attaccate dal regime di Saleh. Le tribù che ignorano le nostre ragioni sono codarde e non hanno dignità”. “Saleh – ha detto ancora Nasser – sta uccidendo donne e bambini e questo va contro la cultura tribale. Dove sono le loro voci quando ne abbiamo bisogno?”.
Le donne dello Yemen stanno ricoprendo un ruolo chiave nella via via crescente protesta contro il regime del presidente Ali Abdullah Saleh, che è scoppiata in marzo ispirata dalle altre rivoluzioni arabe. Il loro ruolo è stato sotto i riflettori a partire dall’inizio di ottobre, quando l’attivista Tawakkul Karman è stata insignita del premio nobel per la pace, insieme a due donne liberiane, per la loro battaglia in favore dei diritti delle donne. La protesta di oggi comunque non era incentrata sui diritti femminili o su argomenti che riguardassero l’uso del velo. Bruciare il tradizionale copricapo è infatti un gesto altamente simbolico tipico delle tribù beduine ed è un’esplicita richiesta di aiuto agli uomini delle tribù stesse per far cessare gli attacchi sui manifestanti. Fonti mediche e funzionari locali sostengono infatti che più di 25 persone siano state uccise mentre protestavano, nonostante l’annuncio dato da Saleh martedì in cui prometteva il cessate fuoco.