Il direttore di macchina e il primo ufficiale sono riusciti a telefonare in Italia
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Situazione sempre più complicata per i marittimi della nave italiana "Savina Caylyn", sequestrati dai pirati somali l'8 febbraio. Il direttore di macchina, Antonio Verrecchia, e il primo ufficiale, Eugenio Bon, sono riusciti a mettersi in contatto con la redazione della testata online Libero Reporter. I due hanno raccontato che i pirati hanno portato a terra cinque uomini dell'equipaggio e che la situazione sta diventando ormai "insostenibile".
"Siamo ormai in procinto di arrivare ai nove mesi di sequestro, e noi qui ormai siamo in condizioni sempre più disperate", ha detto Verrecchia nella telefonata, autorizzata dai pirati. "La trattativa è ferma e purtroppo i pirati si aspettavano una chiamata dall'armatore, che invece non è mai arrivata".
"Hanno fatto sbarcare il comandante Lubrano Lavadera, il terzo Ufficiale, Guardascione, e l'allievo di coperta Cesaro - ha proseguito -. Dovevano chiamare per decidere bene su come procedere e hanno per l'occasione riportato a bordo il comandante, ma la compagnia tramite il mediatore londinese non si è fatta sentire, la promessa di chiamare non è stata mantenuta. Allora hanno riportato a terra il comandante e sappiamo bene come li trattano lì".
Dei 22 membri di equipaggio della Savina Caylyn, cinque sono italiani.