Il sito di Assange chiude temporaneamente i battenti e accusa: "Attacco politico degli Usa"
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La mancanza di soldi frena Wikileaks. Il celebre sito creato da Julian Assange ha annunciato la sospensione temporanea della pubblicazione dei cablogrammi segreti della diplomazia americana. Il blocco messo in atto da Visa e Mastercard ha causato all'organizzazione una perdita del 95% dei suoi fondi.
A fine anno si fermerà quindi, almeno per un periodo di tempo, l’avventura di Julian Assange che ha fatto tremare i Palazzi del potere con le sue rivelazioni. Il blocco, stando a quanto comunica il sito web, non è però una resa incondizionata ma una scelta necessaria per cercare di sopravvivere.
“WikiLeaks deve concentrarsi in maniera aggressiva sulla raccolta di fondi per poter combattere il blocco e i suoi fautori” recita il comunicato che, quindi, rimanda la responsabilità della sospensione del servizio all’interruzione dei trasferimenti di denaro al sito web. Un blocco scaturito poche ore dopo la pubblicazione di circa 250mila documenti secretati del dipartimento di Stato statunitense.
Non poteva mancare, infine, il j’accuse di Julian Assange: secondo il fondatore del sito web, l'embargo contro Wikileaks è stato un "attacco concertato, politico e su iniziativa degli Stati Uniti. Se Wikileaks non trova modo di aggirare il blocco che finanziamenti non saremo più in grado di continuare oltre la fine dell'anno".