E' la prima volta che un alto prelato va a processo da quando 25 anni fa scoppiò lo scandalo cui la Chiesa americana venne coinvolta negli scandali legati alla pedofilia.
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Un giudice di Kansas City ha deciso di incriminare il vescovo della città, Robert Finn, con l'accusa di aver ritardato la denuncia e coperto un prete accusato di aver abusato di una bambina. E' la prima volta che un alto prelato va a processo da quando 25 anni fa scoppiò lo scandalo pedofilia che coinvolse la Chiesa americana.
Il vescovo Finn è accusato di aver coperto abusi che sarebbero stati commessi l'anno scorso, ben dieci anni dopo l'approvazione, da parte dei vescovi americani, di un documento in cui ci s'impegnava a riportare ogni sospetto di abuso alle autorita' giudiziarie.
Padre Finn ha riconosciuto di essere al corrente delle foto lo scorso dicembre, ma non ha denunciato il fatto alla Polizia sino al maggio seguente. Durante tutti quei mesi, si legge nel capo d'accusa, il vescovo Finn avrebbe dovuto avere il ragionevole sospetto che il prete in questione, Shawn Ratigan, potesse essere autore di abusi su minori. Secondo l'accusa, avrebbe dovuto agire immediatamente dopo aver scoperto nel computer del sacerdote centinaia di foto porno di minori e non aspettare lunghi mesi.
Il vescovo, presentandosi alla Corte, si è dichiarato innocente: "Affronteremo la vicenda con ferma volontà e una difesa vigorosa. La diocesi - ha aggiunto in un comunicato - ha sempre assicurato completa collaborazione agli inquirenti".
Pedre Ratigan è stato arrestato in maggio con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Ma il suo caso ha avuto una coda: ad agosto ha subito altre denunce, alla luce del fatto che tra il dicembre e il maggio, quando è stato fermato, ha partecipato a una serie di feste di bambini, ha trascorso weekend a casa dei suoi parrocchiani e ha officiato, con il permesso del vescovo, prime comunioni di tante bambine. La vicenda ha provocato proteste furiose da parte delle famiglie, che da tempo chiedono al vescovo di dimettersi.