PROTETTI DALLA "CITTADELLA"

Pirati, La Russa: "Equipaggio non era ostaggio. Abbiamo agito sicuri che tutti fossero al riparo"

"Il blitz è partito quando abbiamo avuto la certezza che il personale non corresse rischi"

11 Ott 2011 - 18:41
 © LaPresse

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Il blitz che ha permesso di liberare l'equipaggio della nave italiana 'Montecristo' è scattato "nella certezza che il personale a bordo non corresse alcun rischio". A spiegare le fasi dell'intervento delle forze inglesi che ha portato alla cattura dei pirati è il ministro della Difesa, Ignazio La Russa. L'operazione, ha aggiunto il ministro, è scattata dopo una telefonata con il suo omologo inglese, Fox, e dopo il via libera del premier Berlusconi.

"L'equipaggio - spiega La Russa - era chiuso nella parte protetta della nave, quella che in gergo viene chiamata 'cittadella'. Questo ha permesso loro di continuare di fatto a governare la nave che è rimasta ferma, in una situazione di stallo, sottraendo ai pirati la principale arma a loro disposizione, ovvero la possibilità di tenere sotto diretta minaccia gli ostaggi. L'equipaggio - sottolinea il ministro - non era in ostaggio, in quanto non è praticamente mai entrato in contatto fisico con i pirati che, dal loro canto, avevano reso inservibile ogni mezzo di comunicazione".

Sulla decisione di far intervenire una nave della marina inglese, La Russa ha spiegato che la nostra "Andrea Doria" si trovava a circa 650 miglia dalla zona: molto più vicine erano l'Usa Devert e la Fort Victoria, quest'ultima dotata anche di elicottero e con a bordo truppe speciali. "Avuta certezza che non ci fosse rischio per l'equipaggio - ha ribadito La Russa - ho chiamato Liam Fox", e dal colloquio è scaturito il via libera finale al blitz.

"Gli inglesi - racconta il ministro - hanno calato in mare i gommoni e sorvolato con l'elicottero il ponte della Montecristo, dove erano rimasti i soli pirati. Alcuni di loro avevano già deciso di gettare le armi in mare, gli altri hanno immediatamente obbedito alla resa. Raggiunta la motonave a bordo dei gommoni, i militari hanno proceduto all'arresto: saremo noi a farci carico della gestione dei pirati, in accordo con l'autorità giudiziaria competente".

"Rassicurati da un messaggio in una bottiglia"

La Russa ha raccontato anche un retroscena curioso. "I marinai, dalla 'cittadella', hanno fatto ricorso a uno stratagemma degno di un film: hanno aperto l'oblò e gettato in mare una bottiglia con un messaggio, per informare che non erano in pericolo ma asserragliati nella nave; messaggio ribadito anche da uno striscione. L'assenza di pericolo per l'equipaggio ha così convinto l'ammiraglio Gualtiero Mattesi, a capo dell'operazione 'Ocean Shield' della Nato a intervenire".

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