Somalia, secondo gli operatori sanitari che operano nella capitale "i feriti sarebbero 50"
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Un'autobomba è esplosa nel cuore di Mogadiscio, capitale della Somalia provocando numerose vittime. Secondo gli operatori sanitari del servizio di ambulanze i morti sarebbero almeno 70 e i feriti 50. "Il veicolo è entrato nel cortile di un edificio pubblico ed è esploso" ha riferito un taxista. Un gruppo islamico shebab ha rivendicato l'attentato.
Testimoni oculari hanno riferito di un camioncino (forse con le insegne di un'ambulanza) lanciato contro i cancelli del comprensorio K4 (Chilometro 4) che ospita uffici del ministero dell'Istruzione e del governo di transizione, provocando la strage. La deflagrazione è stata talmente potente che l'edificio è stato squarciato. I primo soccorritori giunti sul luogo della strage si sono trovati di fronte una scena apocalittica: cadaveri smembrati e carbonizzati, auto e alberi in fiamme, vetri ovunque.
Gli studenti rimasti uccisi attendevano il proprio turno per sostenere un esame per partecipare ad un programma di studi in Turchia finanziato dal governo di Ankara. Immediata la rivendicazione degli integralisti islamici somali, comunicata telefonicamente: "Uno dei nostri mujaheddin si è sacrificato per uccidere responsabili del governo federale di transizione, soldati dell'Unione africana e informatori che si trovavano all'interno dell'edificio governativo", ha detto un esponente degli Shabab.
La strage avviene nel giorno in cui, dopo una dura battaglia contro il gruppo moderato di Ahlu Sunna Waljama, gli Shabab hanno conquistato il controllo di una parte della città di Dhusamereb, nel centro del Paese. L'offensiva degli integralisti islamici, preceduta settimane fa da una consistente ritirata definita "strategica" dal portavoce Ali Mohamoud Rage, si è intensificata nuovamente negli ultimi giorni. La scorsa settimana i miliziani hanno attaccato anche alcune citta' al confine con il Kenya.
Ban Ki-moon condanna attentato "ripugnante"
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha condannato l'attentato "ripugnante" a Mogadiscio, ritenendo "incomprensibile" che vittime innocenti siano scelte come obiettivo. "Il segretario generale è costernato per questo vile attacco suicida che ha preso come obiettivo degli uffici governativi e dei ministeri a Mogadiscio", ha sottolineato il suo portavoce Martin Nesirky.
"Questo attacco è tanto più ripugnante perché avviene in un momento o i dirigenti politici della Somalia (...) lavorano insieme per disegnare un futuro politico pacifico" per questo Paese, ha aggiunto.