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Aquarius, EUobserver: "L'Ue ha pagato all'Italia più di 200mila euro per accompagnare i migranti a Valencia"

Secondo il sito di informazione il nostro Paese ha usato una buona parte di fondi europei per permettere alla nave di raggiungere il porto spagnolo lo scorso giugno

Aquarius, EUobserver:
ansa

Era il 17 giugno 2018 e 629 migranti bloccati sull'Aquarius sbarcavano a Valencia dopo nove giorni in mare, Matteo Salvini twittava raggiante: "Non siamo piú gli zerbini d'Europa".

Oggi si scopre che sarebbe stata l'Unione europea a dare all'Italia i soldi per pagare buona parte del tragitto della nave fino al porto spagnolo. Secondo quanto riporta il sito di informazione EUobserver il nostro paese "ha speso più di 200mila euro, per lo più fondi europei, per portare in Spagna i migranti a bordo dell'Aquarius lo scorso giugno".

La nave Aquarius non era in condizione, dopo giorni e giorni in mare, di percorrere altri 1400 chilometri con 629 migranti a bordo per raggiungere il porto di Valencia. E' stata la guardia costiera italiana a intervenire con altre due navi, la Dattilo e l'Orione facendosi carico di circa 500 persone. Sono state tre infatti le navi ad attraccare il 17 giugno al porto spagnolo. 

EUobserver si è interrogato sul costo dell'operazione e ha chiesto un accesso agli atti.  Secondo i dati forniti dalla guardia costiera sulla Dattilo il costo operativo della nave era di circa 740 euro all'ora. La Dattilo è stata fuori complessivamente 290 ore per completare il viaggio, andata e ritorno. Quindi il costo del tragitto è stato di quasi 215mila euro.

A questa cifra va aggiunto il compenso extra conferito all'equipaggio di 41 persone della Dattilo: altri 5.500 euro al giorno che fanno salire il totale di altri 70mila euro. Solo per la Dattilo, secondo EUobserver, il governo italiano ha speso 292mila euro. Al totale mancano i costi sostenuti per la nave Orione perché la Marina militare non ha ancora risposto alla richiesta di accesso agli atti, ma più o meno la cifra non dovrebbe essere lontana da quella della Dattilo. 

Rimanendo comunque sulla cifra verificata da EUobserver, l'Italia ha speso quasi 300mila euro per portare i migranti a Valencia. Di questa somma il 90% è stato coperto dall'Unione europea. La Guardia Costiera ha infatti reso noto che "solo il 10% delle spese è stato coperto direttamente dal bilancio dello Stato italiano, mentre il restante è stato co-finanziato dalla Ue". L'Italia ha infatti beneficiato dello stanziamento previsto dall'Internal Security Fund, un fondo speciale dell'Unione europea utilizzato proprio per venire incontro alle maggiori spese sostenute dal nostro Paese per le operazioni di ricerca e soccorso.