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Alta tensione in Libia, Haftar marcia su Tripoli: sconti tra fazioni | Fallita la mediazione Onu, si rischia guerra civile

Il generale che vuol destituire Sarraji marcia col suo esercito verso la capitale

Alta tensione in Libia, Haftar marcia su Tripoli: sconti tra fazioni | Fallita la mediazione Onu, si rischia guerra civile - foto 1
-afp

Soffiano sempre più forti i venti di guerra in Libia.

Anche se stanno sperimentando quanto Tripoli sia difficile da espugnare grazie alla forza militare degli alleati di Misurata, le milizie del generale Khalifa Haftar continuano ad avanzare verso la capitale e nella serata di venerdì hanno annunciato la conquista dell'aeroporto internazionale, chiuso dal 2014, a soli 25 km dal centro città.

Il mondo, dal Consiglio di sicurezza dell'Onu, passando per la Ue, il G7 e la Lega araba, guarda con preoccupazione l'offensiva lanciata giovedì da Haftar "per liberare Tripoli dai terroristi", in sostanza attaccando il governo internazionalmente riconosciuto del premier Fayez Al Sarraj.

L'avanzata di Haftar, preso l'aeroporto - Dopo gli scontri scoppiati vicino allo scalo, l'Esercito nazionale libico (Lna) ha annunciato prima di aver preso il controllo di Qasr Bin Ghashir, località nei paraggi, e poi dell'aeroporto stesso, che per ora rappresenta il punto più vicino al centro di Tripoli raggiunto dalle milizie di Haftar.

Sotto il suo controllo, dopo i combattimenti avvenuti a sud della capitale, ci sarebbe anche Sog Al-Khmies, a circa 40 km dalla centralissima piazza dei Martiri. Al suo attivo il generale ha incassato anche il sostegno dichiarato da una potente milizia, quella di Tarhouna, basata a 60 km a sud-est di Tripoli.

La controffensiva di Tripoli - La nuova coalizione di milizie "Regione occidentale" che appoggia Sarraj ha però risposto lanciando l'operazione Wadi Doum 2: un nome-monito per Haftar, perché e' il luogo dove l'ufficiale fu sconfitto e catturato dai ciadiani nel 1987, quando all'epoca combatteva per il leader libico Muammar Gheddafi. Ma Tripoli si è fatta soprattutto sentire con il primo raid aereo di questo scontro ad Al-Hira, a nord di Garian, la città situata 80 km a sud della capitale presa giovedì dal generale cirenaico senza combattere.

Fallito il tentativo di mediazione di Guterres - Prima della riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza dell'Onu in cui i Quindici hanno ascoltato un briefing dall'inviato speciale per la Libia, Ghassan Salamé, il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è volato a Bengasi per cercare di fermare Haftar. L'uomo forte della Cirenaica però gli ha detto che andrà avanti e Guterres ha dovuto ammettere di lasciare la Libia "con una profonda preoccupazione e il cuore pesante", anche se spera "ancora sia possibile evitare uno scontro sanguinoso".

Consiglio di Sicurezza dell'Onu: "Stop ad azioni militari" - Dopo la fallita mediazione, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha espresso "profonda preoccupazione per le attività militari a Tripoli, che mettono a rischio la stabilità del Paese, le prospettive per una mediazione dell'Onu e una soluzione politica globale alla crisi". In una dichiarazione hanno inoltre chiesto "all'Esercito Nazionale Libico del generale Khalifa Haftar di fermare tutte le attività militari", e "a tutte le parti una de-escalation militare perché non può esserci una soluzione militare al conflitto".