Afghanistan, una donna torna a condurre in tv su uno dei principali canali di news
In un tweet del caporedattore dell'emittente ToloNews appare la giornalista Beheshta Arghand che intervista dal vivo in studio un membro del team medico talebano
A due giorni dalla presa di Kabul da parte dei talebani, una donna torna a condurre una trasmissione su ToloNews, uno dei principali media afgani. Lo rende noto il caporedattore dell'emittente, Miraqa Popal, pubblicando un tweet che mostra la giornalista Beheshta Arghand che intervista dal vivo in studio un membro del team medico talebano, Maulvi Abdulhad Hemad.
Durante il colloquio è stato chiesto al funzionario dei talebani della situazione di Kabul e delle perquisizioni casa per casa in città. "La gente non dovrebbe sentirsi minacciata dai talebani; siamo qui per proteggerli", ha risposto Hemad, che ha chiesto agli afghani di non lasciare il loro Paese.
Un'altra giornalista di ToloNews, Hasiba Atakpal, ha riferito della situazione a Kabul con un collegamento dal bazar, affermando che "il numero di donne in città è diminuito dall'ingresso dei talebani".
Le donne sono state notevolmente assenti da tutti i principali canali di notizie afgani da quando i talebani hanno preso il controllo della capitale domenica. Dalla stazione televisiva nazionale afghana è stato un uomo, seduto di fronte alla bandiera dei talebani, a condurre il notiziario.
Il direttore dell'emittente ha poi pubblicato separatamente una foto che mostra una donna con lo hijab, il velo islamico che copre i capelli e il collo della donna, lasciando scoperto il viso, che partecipa a una riunione mattutina in redazione.
Afghanistan, il sostegno social delle star alle donne: "Una tragedia"
Da Laura Pausini ad Alessandro Gassmann, da Ermal Meta a Marion Cotillard: le star si uniscono sui social invitando a non rimanere indifferenti sui pericoli che corrono le donne in Afghanistan dopo il ritorno dei talebani. "Una tragedia, uno scandalo dell'umanità" scrive la cantante su Twitter condividendo il video di un donna con il burqa presa a bastonate. "L’Afghanistan torna a chiudersi nel buio della dittatura talebana dove essere donna, avere studiato e voler lavorare è una colpa da condannare e cancellare sotto il burqa" scrive su Instagram Cristina Parodi. E Gassmann invita a firmare la petizione per aprire corridoi umanitari per le donne afghane.
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