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Afghanistan, Di Maio: "Il piano è trasferire in Italia 2.500 civili"

Il ministro degli Esteri: Abbiamo evacuato finora circa 1.600 persone. Il terrorismo non deve tornare, serve una strategia comune con i nostri alleati"

L'Italia "continua a lavorare per portare in salvo i collaboratori e gli attivisti che vogliono lasciare l'Afghanistan". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio al Meeting di Cl di Rimini. "Abbiamo evacuato finora circa 1.600 civili afghani, nostri ex collaboratori e loro familiari. Il piano è di trasferirne in Italia circa 2.500", ha aggiunto Di Maio. 

Strategia comune in uno scenario drammatico - La gravità della situazione in Afghanistan doop la prese del potere da parte dei talebani, "rende ineludibile un raccordo ancor più stretto con i nostri alleati, per definire una strategia comune a favore del popolo afghano e delle conquiste maturate finora", ha detto Di Maio. Secondo il ministro, "l'Afghanistan negli ultimi venti anni ha rappresentato una delle principali sfide per il sistema multilaterale. Nonostante 20 anni di presenza e investimento nel Paese da parte di una vasta coalizione internazionale, dell'Onu, di Nato e Ue, il collasso repentino del governo afghano e delle sue istituzioni ci pone di fronte ad uno scenario drammatico. Un dramma rispetto al quale dovremo interrogarci, per capire gli errori commessi dall'Occidente e dall'intera comunità internazionale". 

 

Il coinvolgimento di Russia, Cina e India - E a proposito di collaborazioni, il numero 1 della Farnesina ha chiarito: "Ben venga il G7 convocato per martedì" anche se con il premier Mario Draghi si lavora alla convocazione di "un G20 straordinario, che vede al tavolo attori come Russia e Cina, Paesi come l'India", i quali rappresentano un punto cruciale della strategia complessiva rispetto all'Afghanistan".

 

 

 

Terrorismo e traffici di droga - Il terrorismo "non deve tornare ad annidarsi in Afghanistan. Sarà fondamentale, in tal senso, che la comunità internazionale eserciti anche un'azione rafforzata di contrasto ai traffici di droga e per l'eliminazione della produzione di oppio in Afghanistan. Dovremo costruire alleanze e coinvolgere una pluralità di Paesi attorno a questi obiettivi comuni: specie quelli della regione, che condividono questa preoccupazione, oltre a Russia e Cina, attori imprescindibili in questo scenario", ha aggiunto Di Maio.

 

I diritti delle donne - Un altro tema di cui si discute in questi giorni è il rispetto dei diritti individuali e delle libertà civili: "Non possiamo tollerare che le conquiste di questi due decenni vadano perse. Penso, in particolare, ai diritti delle donne", ha spiegato Di Maio. "Per questo, l'Italia sostiene fortemente iniziative internazionali, come la convocazione di una Sessione Speciale del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite focalizzata sulla situazione in Afghanistan. Alla riunione, che si terrà questo martedì, si discuterà la previsione di un meccanismo di monitoraggio delle violazioni dei diritti umani", ha aggiunto.
 

 

 

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