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Afghanistan, bambini venduti dalle famiglie in cambio di cibo | Unicef: aumentano le spose bambine

Tra i casi peggiori la vendita di una bimba di 6 anni e di un piccolo di 18 mesi, dati via per 3.350 dollari e 2.800 dollari. In un altro rapporto, una bambina di 9 anni è stata comprata con pecore, terra e contanti

L'Afghanistan sta diventando la più grande crisi umanitaria del mondo.

Secondo i dati dell'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura, più di 18 milioni di afghani non sono in grado di nutrirsi ogni giorno. Questo numero è destinato a salire a quasi 23 milioni entro la fine dell'anno. A causa della fame donne e bambini stanno diventano la merce di scambio per il cibo. E una ricerca condotta da Unicef punta il dito contro il fenomeno delle spose bambine, in netto aumento

Tra i casi peggiori che arrivano dalle cronache locali c'è la vendita di una bambina di 6 anni e di un piccolo di 18 mesi, dati via rispettivamente per 3.350 dollari e 2.800 dollari. In un altro rapporto, una bimba di 9 anni è stata comprata per circa 2.200 dollari sotto forma di pecore, terra e contanti.

 

Afghanistan, l'Italia ha messo in salvo la "ragazza dagli occhi verdi" fotografata da Steve Mc Curry 

L'Italia ha messo in salvo la cittadina afghana Sharbat Gula, nota come la "ragazza dagli occhi verdi". Nel 1985, grazie alla fotografia di Steve Mc Curry, che l'anno precedente l'aveva ritratta giovanissima in un campo profughi di Peshawar per la copertina del National Geographic Magazine, Sharbat Gula acquisì notorietà planetaria, sino a simboleggiare le vicissitudini e i conflitti della fase storica che l'Afghanistan e il suo popolo stavano attraversando. Ora, ha reso noto Palazzo Chigi, è giunta a Roma. La presidenza del Consiglio "ne ha propiziato e organizzato il trasferimento in Italia, nel più ampio contesto del programma di evacuazione dei cittadini afghani e del piano del governo per la loro accoglienza e integrazione".

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Come avvertono anche le Nazioni Unite “i divieti talebani che impediscono alle donne di svolgere la maggior parte dei lavori retribuiti hanno colpito proprio le famiglie dove le donne erano le colonne portanti. Anche nelle aree in cui le donne possono ancora lavorare – come l'istruzione e l'assistenza sanitaria – potrebbero non essere in grado di soddisfare i requisiti talebani e sono costrette a compiere tali gesti”.

 

L'allarme sulle spose bambine - A partire da novembre 2021, l'Unicef ha riferito che i matrimoni precoci sono in aumento in Afghanistan. Nonostante la legge vieti di sposare minori sotto i 15 anni (e ancora al di sotto dello standard di 18 raccomandato a livello internazionale), sono scambi ampiamente praticati dalle famiglie. Secondo le analisi dell'organizzazione, il matrimonio precoce ha conseguenze devastanti sulla salute di una ragazza per via degli abusi fisici e sessuali ed equivale a una forma di schiavitù moderna. I matrimoni combinati intrappolano le donne in un ciclo di povertà. 

 

 

Bambini trasformati in forza lavoro - La ricerca suggerisce inoltre che in Afghanistan e in altri Paesi i ragazzi non tornano a scuola a causa del lavoro minorile e delle difficoltà finanziarie, peggiorate con la pandemia. L'attuale crisi non farà che aggravare la situazione. Inoltre, da quando i talebani hanno ripreso il potere con la forza, alle giovani non è concesso accedere all'istruzione secondaria e di conseguenza non è permesso tornare a scuola.

 

Difficili gli aiuti - Ad agosto il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha rilasciato delle licenze che consentono ad alcuni partner del governo di intraprendere transazioni con i talebani per consentire l'assistenza umanitaria. Tuttavia, le sanzioni in vigore continuano a causare esitazione e confusione tra molti donatori. Ma organizzazioni e ong spingono per accelerare gli aiuti al popolo afghano. Soprattutto è importante che le ragazze non debbano essere sacrificate.

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