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Abusi Cile, Papa: ho sbagliato a chiedere "prove" a vittime, mi scuso

"La parola ʼprovaʼ è quella che mi ha tradito: non volevo parlare di ʼproveʼ, quanto di ʼevidenzeʼ. Cʼè molta gente abusata che non può avere prove, non le ha", ha spiegato il Pontefice.

Abusi Cile, Papa: ho sbagliato a chiedere
lapresse

"Chiedo scusa se con le mie parole sul caso Barros ho ferito le vittime di abusi".

Lo ha detto Papa Francesco, ammettendo di aver sbagliato termini nell'esprimersi sulla vicenda del vescovo cileno di Osorno, accusato di aver coperto gli abusi su minori commessi dal suo mentore padre Fernando Karadima. "Non dovevo esigere prove dalle vittime, per loro è stato come uno schiaffo. Ho fatto confusione: non volevo parlare di prove, ma di evidenze", ha chiarito.

Evidenze - "La parola prova è quella che mi ha tradito - ha spiegato il Pontefice sul volo di ritorno dal Sud America - C'è molta gente abusata che non può avere prove, non le ha. Magari le ha, ma sente vergogna e soffre in silenzio".

L'antefatto - A margine della messa celebrata giovedì scorso a Iquique, Francesco aveva risposto alla domanda di una cronista locale, affermando di essere disposto a valutare "prove" su Barros se gli verranno presentate. Bergolgio ha anche aggiunto di considerare calunnie le accuse finora rivolte contro il vescovo. Parole che hanno provocato una reazione forte da parte delle vittime di abusi in Cile. A loro fiancoe, con una dichiarazione di comprensione, anche il cardinale di Boston, Sean Patrick O'Malley.

Il ringraziamento a O'Malley - "Io ho pensato che il cardinal O'Malley sia stato molto giusto. Perché ha detto quello che ho fatto e faccio, che fa la Chiesa. Poi ha detto il dolore delle vittime" ha detto Papa Francesco. "Io ho visto la dichiarazione - ha spiegato -, ha detto che il Papa ha sempre difeso le vittime, la tolleranza zero".

Chi è O'Malley? - Sean Patrick O'Malley l'unico frate cappuccino al mondo ad essere cardinale. Tale nomina è avvenuta nel 2006 per volontà dell'allora papa Benedetto XVI, dopo che San Giovanni Paolo II aveva inviato O'Malley a Boston, nominandolo arcivescovo della città scossa dal caso Spotlight. O'Malley ha combattuto per ripulire quella diocesi accelerando la pubblicazione di un elenco dei sacerdoti coinvolti nello scandalo e predisponendo un piano di risarcimenti per le vittime. Papa Francesco lo ha voluto al vertice della commissione contro gli abusi sui minori.

La messa in guardia dalle calunnie - "E' vero che Barros era nel gruppo dei giovani di Karadima - ha ricordato il Pontefice -, lo ha presentato al seminario, non so quando, oggi è da 24 anni vescovo, ne avrà avuti 15 da prete. Era nel gruppo, poi è andato per un'altra strada. L'uomo che accusa senza evidenza, con pertinacia, questa è calunnia. Ma se una persona mi dà l'evidenza, io sono il primo ad ascoltarlo. Ma bisogna essere giusti, molto giusti. Questo mi ha fatto pensare - ha proseguito papa Francesco -: a proposito di prova o calunnia, qualcuno che dice con pertinacia, senza evidenza che uno ha fatto questo o ha fatto quell'altro sta calunniando, perchè non ha evidenza. Ma io non ho sentito nessuna vittima di Barros. Non sono venuti, non hanno dato un'evidenza per il giudizio".