LA NOSTRA RECENSIONE

Sifu, una storia di vendetta in un brutale videogame di kung fu

Creato dallo studio francese Sloclap, il nuovo progetto degli autori di Absolver ci porta in un viaggio nella cultura orientale tra lotte, morti e rinascite

08 Feb 2022 - 08:00
 © IGN

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Tra i progetti più interessanti del 2022, di fianco a pesi massimi del settore realizzati da studi composti da centinaia di persone, c'è anche un "piccolo" videogioco che attraverso le arti marziali tenta di raccontare una storia di vendetta e redenzione, di morte e rinascita. Creato da Sloclap, autori di Absolver, Sifu è un gioco d'azione disponibile da oggi su PC e console PlayStation: una produzione tanto semplice e minimalista nel suo comparto estetico quanto profondo e brutale nel gameplay.

Dopo l'esperienza maturata con la loro opera prima, Absolver, il team francese ha cercato di ripartire dalle ottime basi per creare un'esperienza di combattimento fortemente incentrata sulla tecnica e sulla capacità di reazione da parte del giocatore, raccontando una storia che strizza l'occhio al cinema orientale per quello che è un titolo più ambizioso, coreografico ed esigente rispetto al passato. Un progetto che rinuncia ad alcuni elementi del gioco precedente, come il mondo aperto esplorabile, per concentrarsi su meccaniche coinvolgenti e un sistema di progressione davvero originale.

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Lo fa attraverso la prospettiva di un gioco d'azione in terza persona fortemente incentrato sulla velocità del combat system, semplice da imparare ma incredibilmente difficile da padroneggiare. Basandosi su un mix di attacchi (leggeri e pesanti) e sull'interazione con oggetti sparsi negli scenari (parzialmente distruttibili), il giocatore veste i panni di un guerriero la cui famiglia è stata brutalmente uccisa da un clan avversario. Dopo essere stato ucciso a sua volta, l'uomo torna in vita grazie al misterioso pendaglio appartenente alla sua dinastia da anni: un piglio sovrannaturale con cui il team giustifica un gameplay basato fortemente sul concetto di "trial and error", di prove ed errori.

SEMPLICE DA IMPARARE... - Il sistema di combattimento è in sé molto semplice: due attacchi che possono essere concatenati in varie combo, con un sistema che permette di rallentare il tempo per mirare in punti specifici del corpo degli avversari, e una serie di mosse difensive come la parata e la schivata. Questi ultimi due elementi risultano fondamentali nell'economia di gioco, dal momento che il protagonista si trova in costante situazione d'inferiorità numerica e dovrà capire be presto in che modo affrontare un gran numero di avversari pronti ad attaccare da qualsiasi direzione.

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Schivata e parata diventano essenziali per affrontare i nemici, per superare i numerosi ostacoli disseminati lungo lo scenario e afferrare oggetti o armi con cui gestire il ritmo dei combattimenti: spostarsi di continuo è fondamentale per evitare che gli avversari riescano ad accerchiare il nostro alter ego digitale, e in tal senso il sistema di schivata consente di sfruttare qualsiasi oggetto (si tratti di tavoli, muretti o qualsiasi altro ostacolo) per interrompere il campo visivo con un mix di salti e piroette, il tutto senza soluzione di continuità. Le armi possono essere raccolte e lanciate verso un nemico, così da stordirlo temporaneamente e riorganizzare lo spazio a proprio favore.

...DIFFICILE DA PADRONEGGIARE - Sifu è un gioco dalla curva di difficoltà crescente, con picchi estremamente ripidi capaci di mettere alla prova anche i giocatori più pazienti: ben presto, infatti, ci si trova di fronte a nemici più avanzati, che possono essere sconfitti solo gestendo a dovere la Postura: continuando a bloccare troppi colpi senza mai reagire e contrattaccare rende la propria Postura meno efficace e lo lascia potenzialmente esposto ad attacchi micidiali che possono portare alla sconfitta; lo stesso vale per i nemici, che possono essere "stimolati" a tal punto da rompere la guardia e infliggere più danni per un breve periodo.

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Morire è una consuetudine nel mondo di Sifu: a ogni dipartita, infatti, il giocatore può tornare in vita con qualche anno di più sul groppone, fino a distruggere uno degli anelli (uno per ogni "decennio" a disposizione) che compongono l'antico pendaglio di famiglia. Ogni volta che muore e rinasce, il protagonista ottiene maggiore potenza ma rinuncia a una parte dell'agilità e velocità della giovane età, ma soprattutto può spendere i punti esperienza ottenuti durante i combattimenti per sbloccare nuove abilità e facilitare gli scontri successivi. Alcune abilità possono essere sbloccate soltanto entro specifiche fasce d'età, e altre possono essere sbloccate permanentemente a un prezzo più alto.

Quando tutti questi meccanismi si combinano tra di loro, si inizia effettivamente ad apprezzare la bontà di un combat system esigente, ma mai ingiusto: ogni lotta attraverso i livelli che compongono la campagna è un mix di velocità, istinto e capacità di prevedere le mosse degli avversari. A ogni morte si scopre qualcosa di nuovo e si ottengono punti preziosi da investire in nuove risorse, e sebbene i costi siano inizialmente proibitivi, man mano che passano le ore si comprende anche la sequenza migliore di abilità da sbloccare, di talenti da ottenere, di mosse da imprimere in modo indelebile nella conoscenza del protagonista. È un'esperienza molto severa, simile ai soulslike come Dark Souls, ma a conti fatti una di quelle decisamente appaganti.

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MOLLARE? MAI - Non sarà raro tornare a casa del protagonista, l'ambiente che funziona come quartier generale e consente al giocatore di allenarsi e controllare la bacheca con gli indizi raccolti (nonché le scorciatoie scoperte in ogni livello), in seguito a una sconfitta, ma nonostante la frustrazione sia potenzialmente sempre dietro l'angolo, è sufficiente mantenere alta la concentrazione e il sangue freddo per avere la meglio sugli avversari, o quantomeno per comprendere la strategia migliore per poter vincere al tentativo successivo.

L'esperienza brutale di Sifu è racchiusa in una cornice grafica che fa dello stile low poly, del minimalismo e dei tratti essenziali dei personaggi un punto di forza, con una messa in scena quasi teatrale e una direzione artistica pregevole. Un plauso va fatto di certo al team di Sloclap per aver saputo plasmare un motore in grado di scorrere graniticamente sui 60 fotogrammi per secondo, un must per un'esperienza intransigente che fa della precisione e della prontezza di riflessi un mantra per superare le orde di avversari.

Come lo abbiamo giocato

Abbiamo portato a termine Sifu dopo decine di tentativi falliti miseramente, acquisendo lentamente la conoscenza necessaria a domare un combat system all'apparenza semplice, ma caratterizzato invero da numerose sfaccettature che lo rendono difficile da padroneggiare al meglio. In base alla vostra abilità controller alla mano, potrebbero essere necessarie dalle dieci alle venti ore per completare l'avventura messa in piedi da Sloclap: nella nostra prova su PS5, abbiamo impiegato circa 16 ore per raggiungere i titoli di coda.


Può piacere a chi…
… ama i sistemi di combattimento basati su velocità, rapidità di pensiero e tempismo
… è appassionato di kung fu e vuole vivere la magia delle arti marziali
… è stuzzicato dall'idea di un'esperienza intransigente e impegnativa

Potrebbe deludere chi…
… non ama i giochi in cui si muore spesso
… ha poca dimestichezza con i picchiaduro e titoli dalla curva d'apprendimento ripida
… tollera poco le atmosfere orientali e le produzioni basate sulle arti marziali

Sifu è un gioco consigliato ai maggiori di 16 anni.

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