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I "trucchi" di Jessica MissHatred

Una cosplayer di alto livello capace di creare costumi e personaggi davvero fedeli agli originali.

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La cosplayer di questa settimana non è solo un'abilissima interprete di personaggi e una persona capace di creare costumi e trucchi sensazionali, ma è soprattutto una videogiocatrice esperta che è stata attiva, con ottimi risultati, sul circuito Esport dedicato ad Halo 3 e Halo Reach.

Si tratta di Jessica Armanetti, che andiamo a conoscere - come di consueto - attraverso la nostra scheda, la galleria con alcuni dei suoi personaggi migliori, e l'immancabile intervista realizzata per noi da Giada Robin.

NOME: Jessica Armanetti
NICKNAME: MissHatred
PERSONAGGIO PREFERITO: Axel - Kingdom Hearts
IL PRIMO COSTUME: Sith from star Wars
MI TROVI SU: Facebook
Ecco la galleria dei personaggi di Jessica, tra cui spiccano Prompto da Final Fantasy XV, Ciri da The Witcher 3 - Wild Hunt e Sniper Wolf da Metal Gear Solid... ma in realtà sono tutti bellissimi: per goderli al meglio, non dimenticate di allargare la galleria a tutto schermo!

Ciao Jessica, da quanti anni fai cosplay e come hai iniziato?

Ciao a tutti! Ho iniziato nel 2013, il mio primo Cosplay è stato un Sith da Star Wars The Old Republic, un full body painting che avevo portato al Cartoomics assieme a una mia carissima amica che fece Darth Malice, apprendista di Darth Maul. Ho poi smesso per circa un anno e mezzo, per poi riprendere intorno al 2014/2015 con tanti altri nuovi personaggi!

Tra tutti i personaggi che hai fatto fin ora ce n'è uno in cui ti rispecchi o a cui ti senti particolarmente legata? Perché?

Tutti i personaggi che ho portato, salvo qualche rara eccezione, hanno un significato e un legame molto forte per me. Sono sempre stata amante di Star Wars quindi fare il Cosplay di un Sith è stato praticamente un sogno per me! O ad esempio Sniper Wolf, la sensuale ma letale cecchina di Metal Gear Solid. Conosco questa saga a memoria, ho giocato a tutti i capitoli e penso di aver consumato gran parte delle mie lacrime su quel videogame! Indossare il suo costume e interpretarla è fantastico, penso sia uno dei miei Cosplay con cui mi sento più a mio agio.

Un altro potrebbe essere Prompto da Final Fantasy XV, un gioco in cui ho lasciato tutto il mio cuore e un personaggio di cui sono molto più che fiera per averne fatto il Cosplay! Questo per quanto riguarda i legami emotivi. Invece parlando di pura estetica o il discorso “ rispecchiarsi” nel personaggio penso che Jinx da League of Legends sia il personaggio a cui somiglio di più!

Guardando le tue foto si nota subito una grande attenzione nella cura del make-up per assomigliare ai vari personaggi. In alcune sei persino identica al personaggio (esempio Jinx da League of Legends e Prompto di Final Fantasy XV). Qual è stato per te il make-up più difficile da realizzare? Hai mai pensato di fare dei tutorial per altri cosplayers?

Grazie mille per i complimenti! Mi è sempre piaciuto tantissimo truccare, sin da quando ero piccola. A teatro truccavo sempre io i miei compagni, era fantastico! Il cosplay mi ha dato la possibilità di lanciarmi a capofitto in questa passione, e sicuramente è la parte che più preferisco del Cosplay stesso. Il più difficile da realizzare forse è stato Aizawa Eraserhead da Boku No Hero. È un personaggio giapponese, uomo e non ragazzino, col viso perennemente stanco e la barbetta. Sono abbastanza soddisfatta del risultato ma ho ancora tanto da imparare, non si finisce MAI di scoprire nuove tecniche, è davvero un mondo incredibile. Sì, ci ho pensato di fare tutorial! Qualcuno l'ho anche fatto, come quello per coprire i tatuaggi completamente, dato che per certi Cosplay è piuttosto utile. Però potrei farne di più in effetti!

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Molti dei tuoi cosplay sono tratti da videogiochi e cinque anni fa ti abbiamo vista giocare ad Halo in una puntata di Gamerland su Italia 2. Qual è il tuo vero rapporto con i videogames? Che cosa ci nascondi?

[RIDE] In quella puntata mi sono divertita tantissimo. Che dire, sono cresciuta coi videogiochi a 360 gradi. Il mio primo titolo in assoluto è stato Doom, quando avevo cinque anni! Ci giocavo assieme a mio papà, al computer, mentre con mia mamma ho iniziato a scoprire i vari Monkey Island, Indiana Jones, Grim Fandango, King's Quest e così via. Le classiche avventure grafiche storiche, insomma. Ma non voglio stare qui a raccontarvi la mia biografia videoludica come se fosse una lista nella spesa. Quello a cui tengo di più in assoluto è stato il mio periodo dei tornei di Halo. Dal 2009 al 2011 ho partecipato a svariati tornei MLG di Halo 3 e Halo Reach, girando un po' per l'Italia, formando anche il primo team femminile di Halo nella nostra bella penisola, grazie alla multigaming Inferno Esports. I tornei sono stati davvero tanti, e quattro posti sul podio sono riuscita a portarmeli a casa, anche se ormai non giocavo più nello stesso Team di prima, purtroppo. Giocare in competitive mi ha insegnato tantissimo, molto più di quanto uno si aspetterebbe di imparare giocando a un videogame. Per questo amo così tanto l'Esport, e per questo amo e amerò sempre Halo.

Ragazze e videogiochi, per molti sono ancora due parole che non vanno d'accordo. Eppure ormai ci sono un sacco di giocatrici, dalle squadre femminili nei tornei alle ragazze che fanno streaming o a quelle che semplicemente giocano per divertirsi. Cos'è per te una “Gamer Girl”? Pensi che il mondo dei videogiochi (o il mondo nerd in generale) sia un po' sessista?

Come ho sempre detto, per me la definizione Gamer Girl non esiste. È proprio così che si creano le differenze, dando degli inutili appellativi a un termine che dovrebbe essere universale. Siamo tutti gamer, io, voi, la vostra amica e mia nonna se volesse. O devo forse chiamarla “Gamer-Grandma”? Battute a parte, sicuramente ancora un po' di sessismo esiste, lavoro in un negozio di videogiochi e capita molto spesso che entrando in negozio i clienti mi chiedano “Scusa ma il tuo collega non c'è? Vorrei qualcuno di esperto nel parlare di videogames”. E con questo ho detto tutto. Ma non è sempre così e anzi, siamo noi stesse che possiamo cambiare le cose e farci valere in questo ambiente!

Fare cosplay e giocare ai videogiochi sono due attività che richiedono un sacco di tempo e impegno costante. Come riesci a conciliare queste due passioni? Supponiamo che fossi costretta a fare una scelta: tra cosplay e videogiochi cosa sceglieresti?

Richiede tantissimo tempo veramente, infatti non riesco più a fare entrambe le cose come prima, purtroppo. Anche se ci provo lo stesso, eh! Se dovessi scegliere tra le due? Mi stai mettendo in difficoltà. Non non ce la faccio! Entrambe! Cerco di conciliarle dedicando dei periodi ad una e dei periodi all'altra. Per dire, questi giorni sono incollata su Bloodborne e avrei due Cosplay incompleti da finire, ma non riesco a staccarmi dalla PlayStation! Appena finirò questo videogame mi dedicherò completamente ai costumi… ah, no, aspetta… esce God of War!

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Quali sono state le tue soddisfazioni più grandi nel cosplay? I tuoi progetti futuri?

Le mie soddisfazioni più grandi in assoluto sono state tutte le persone che ho incontrato a varie fiere in cui ero ospite e passare del tempo con loro. Certi momenti mi hanno segnato profondamente e non li dimenticherò mai! Un'altra soddisfazione è stata presenziare alla Paris GamesWeek per la release di Final Fantasy XV come Prompto ufficiale dell'evento, assieme a Leon Chiro da Gladiolus e Misch Axel da Noctis. La sera abbiamo anche fatto una cena privata assieme a Tabata e ai vari produttori del gioco, ero emozionatissima e porterò quel ricordo sempre nel cuore. Un altro ancora è molto attuale: sono stata scelta per impersonificare un personaggio di un nuovo videogame completamente italiano chiamato “ Liz: Before The Plague”. Insomma potrò vedermi all'interno di un videogioco, semplicemente stupendo! Progetti futuri? Beh sto lavorando a due Cosplay, entrambi personaggi femminili, che spero di ultimare entro l'estate. Una certa insegnante da Boku No Hero Academia e un altro personaggio dall'universo dei Comics! Non svelo altro!

Un bel consiglio che daresti a chiunque volesse intraprendere una strada simile alla tua?

Divertitevi tanto. So che può sembrare una frase scontata ma non lo è. Non prendete questo ambiente come una competizione (per quello ci sono le gare!), il consiglio che vi do io è quello di passare tanto tempo coi vostri amici oppure di conoscerne tanti altri nuovi con la vostra stessa passione! E sono sicura che tutto andrà alla grande, sempre. Vi ringrazio tantissimo per questa intervista, mando un abbraccio forte a tutti coloro che sono arrivati a leggerla fino in fondo, grazie di cuore.

 


 

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