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Ue, l'Italia dice no alla coltivazione di Ogm sul proprio territorio

Il nostro Paese voter� contro le autorizzazioni al Comitato dʼAppello europeo convocato per il 27 marzo

L'Italia esprimer� una posizione di contrariet� nel voto sulle autorizzazioni agli Ogm al Comitato d'Appello europeo convocato per il 27 marzo.

A concordarlo sono stati i ministri della Salute Beatrice Lorenzin, delle Politiche agricole Maurizio Martina e dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Il "no" quindi conferma la linea dell'Italia che ha gi� vietato la coltivazione sul proprio territorio degli Ogm autorizzati a livello europeo.

Il 27 marzo i governi del Vecchio Continente riuniti nel Comitato d'Appello si pronunceranno sull'autorizzazione a livello europeo di due nuove variet� di mais Ogm, il Pioneer 1507 e il Syngenta Bt11, e sul rinnovo dell'autorizzazione della varitet� MON 810.

Al precedente voto del 27 gennaio non si era raggiunta la maggioranza assoluta necessaria per prendere una decisione definitiva sulle tre autorizzazioni.

Greenpeace: "L'Italia deve votare no" - La decisione presa dal governo italiano ha risposto alle richieste di associazioni come Greenpeace. "Chiediamo ai ministri Martina, Galletti e Lorenzin di votare con un chiaro no a questi tre mais Ogm, per tutelare la nostra agricoltura e il nostro ambiente, e non fare gli interessi delle multinazionali. Un altro scivolone dell'Italia sarebbe un autogol insostenibile per tutta l'agricoltura europea", afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile di Greenpeace Italia.

"L'esperienza dimostra che il concetto di "coesistenza" ha fallito - proseguono gli ambientalisti - e che � praticamente impossibile coltivare mais biologico o convenzionale nelle zone in cui si produce mais geneticamente modificato MON 810. L'agricoltura italiana e i suoi prodotti sono invidiati in tutto il mondo, l'Italia � fra i principali produttori di biologico a livello mondiale e produce ed esporta eccellenze uniche".