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Inquinamento, Brescia e Bergamo prime in Europa per morti da polveri sottili | Il sindaco Del Bono: "Dati non attuali"

Nella top ten anche Vicenza (al quarto posto) e Saronno (allʼottavo). Lo studio, condotto dai ricercatori delle universit� di Utrecht, Barcellona e di Basilea, � stato pubblicato sulla rivista Lancet

BresciaBergamo sono le città in Europa con più morti da particolato fine (le particelle inquinanti disperse in atmosfera). Lo rileva uno studio condotto da ricercatori dell'Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute di Basilea e pubblicato su The Lancet Planetary Health. Nella top ten ci sono anche Vicenza e Saronno (Varese), rispettivamente al quarto e all'ottavo posto. Il sindaco di Brescia, Emanuele Del Bono, ha però corretto il quadro emerso dal report spiegando che "la fotografia su Brescia non è attuale perché si basa su dati meno recenti".

Morti da biossido di azoto: Madrid prima, Torino e Milano al terzo e quinto posto

Oltre all'analisi sulle vittime da Pm 2,5, la ricerca analizza la mortalità da biossido di azoto (No2). Nell'allarmante classifica stilata dai ricercatori Madrid risulta la città con maggior numero di decessi in Europa, e Torino e Milano sono rispettivamente al terzo e al quinto posto. Il biossido di azoto in generale viene prodotto da tutti i processi di combustione ad alta temperatura (impianti di riscaldamento, motori dei veicoli, combustioni industriali, centrali di potenza), per ossidazione dell’azoto atmosferico e, in piccola parte, per ossidazione dei composti dell’azoto contenuti nei combustibili. Le polveri sottili (Pm2,5) di origine antropogenica derivano dalle combustioni in generale, dal traffico veicolare, dalle industrie. I livelli più alti sono nelle aree urbane e industriali e spesso sono di origine secondaria, cioè si formano per processi chimici dovuti al contatto con altre sostanze. Non hanno un'entità chimica come il No2 ma sono un composto di sostanze, come il carbonio, il solfato, il nitrato, l'ammoniaca.

 

 

Potrebbero essere evitate 52.900 morti ogni anno

I risultati della ricerca mostrano che 51mila morti premature da Pm2,5 e 900 da No2 potrebbero essere evitate ogni anno, se le città prese in esame riducessero i livelli dei due inquinanti raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità. I dati per ogni città sono consultabili sul sito www.isglobalranking.org. Applicando le linee guida Oms sul Pm2,5 a Brescia potrebbero essere evitati 232 morti l'anno e a Bergamo 137. Facendo lo stesso con l'No2 a Torino, ci sarebbero 34 decessi in meno, e a Milano 103.

 

Il sindaco bresciano Emanuele Del Bono: "Dati non attuali" "L'aria di Brescia ha sicuramente diverse criticità, ma negli ultimi anni la situazione ha subito un graduale e costante miglioramento. Lo dicono i dati contenuti nel primo rapporto dell'Osservatorio Aria Bene Comune, pubblicato lunedì 18 gennaio. E' questo il documento più recente e completo sulla qualità dell'aria nella nostra città e sui suoi effetti sulla salute". Lo afferma il sindaco di Brescia Emilio Del Bono dopo la pubblicazione della ricerca, spiegando che "lo studio dell'Università di Utrecht, finanziato dal ministero per l'Innovazione spagnolo e dal Global Health Institute, si basa su dati meno recenti, fotografando di conseguenza una realtà non attuale, ed è uno studio modellistico, il cui obiettivo principale è quello di sottolineare l'importanza di adottare dei valori limite sempre più bassi per ridurre la mortalità generale e non di rilevare la mortalità reale nel territorio. Infatti, riporta il numero teorico calcolato matematicamente di decessi evitabili se si adottassero limiti di legge sempre più bassi".

 

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