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Cingolani: "La direttiva Ue sulla plastica monouso è assurda"

Entrerà in vigore dal 3 luglio. Il ministro della Transizione ecologica attacca: "L'Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, e cioè che va bene solo quella riciclabile"

La nuova direttiva europea sulla plastica monouso, le cui linee guida sono state approvate lunedì dalla Commissione, "è assurda". Lo ha affermato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. "L'Europa ha dato una definizione di plastica stranissima, e cioè che va bene solo quella riciclabile - ha spiegato -. Tutte le altre, anche se sono biodegradabili o sono additivate di qualcosa, no. E a noi questo non può andare bene". 

"Allo stesso tempo - ha detto ancora il ministro - la Ue sta finanziando grandi progetti europei per sviluppare plastiche biodegradabili. Anche a livello continentale ci sono segnali contrastanti, che vanno chiariti. La nostra comunità scientifica ha una leadership a livello mondiale sullo sviluppo di materiali biodegradabili, ma in questo momento non sono utilizzabili dall'industria, perché c'è una direttiva europea nuova e assurda".

 

Scatta obbligo Ue taglio consumi tazze di carta e plastica

Dal 3 luglio entrerà dunque in vigore la direttiva europea Sup (Single use plastic), che darà il via alla riduzione della plastica monouso. Da questa data scatterà la messa al bando di prodotti come bastoncini cotonati, posate, piatti, cannucce, palette, bastoncini per palloncini, tazze, contenitori per alimenti e bevande in polistirolo e tutti i prodotti in plastica oxo-degradabile. Sui bicchieri in carta con strato di plastica, la norma europea introduce l'obbligo di ridurre i consumi.

 

Giorgetti: "Da direttiva rischio fallimenti" In merito alla direttiva è intervenuto anche il ministro dello Sviluppo economico, Gincarlo Giorgetti, secondo il quale "serve una riflessione più approfondita sulla transizione ecologica. La consapevolezza ambientale, progetto condivisibile e obiettivo da perseguire non può ignorare le conseguenze di un approccio ideologico che penalizza le industrie italiane lasciando sul terreno morti e feriti in termini di fallimenti aziendali e disoccupazione". 

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