In vigore la nuova legge, la piantumazione entro sei mesi da nascita o adozione
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Un albero per ogni neonato. Le città italiane stanno per diventare più verdi grazie alla legge entrata in vigore il 16 febbraio che obbliga i comuni sopra i 15mila abitanti a piantare un albero per ogni bambino registrato all'anagrafe o adottato.
La legge c'era già - La normativa, che punta a incentivare gli spazi verdi urbani, esiste in realtà da oltre vent'anni. L'obbligo di piantare un albero per ogni neonato era stato introdotto in Italia già nel '92.
Per "assicurarne l'effettivo rispetto", tuttavia, la nuova legge ha introdotto alcune modifiche. L'obbligo non si applica più a tutti i comuni, ma solo quelli con una popolazione superiore ai 15mila abitanti, e non riguarda solo le nascite, ma anche i bambini adottati.
Un altro cambiamento riguarda i tempi: la piantumazione deve avvenire entro sei mesi, e non più dodici, dalla nascita o dall'adozione.
Contrastare il consumo di suolo - Nonostante il basso tasso di natalità italiano, la legge dovrebbe riuscire a contrastare, almeno in parte, la perdita di zone verdi nel Paese, che secondo l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) è di otto metri quadrati al secondo.
A vigilare sul rispetto della normativa sarà il Comitato per lo sviluppo del verde pubblico istituito presso il ministero dell'Ambiente, mentre i Comuni dovranno comunicare informazioni sul tipo di albero scelto per ogni bimbo e il luogo in cui è stato piantato, provvedendo anche a un censimento annuale di tutte le piantumazioni. Inoltre, la legge prevede una maggiore protezione degli alberi monumentali.