CRESCITA MENO RAPIDA

Clima, sbagliati i calcoli della CO2: non c'è stata una crescita imprevista dell'inquinamento

I dati raccolti negli anni 90 avrebbero sottovalutato del 7% le reali immissioni. Se fosse vero il peggioramento climatico sarebbe meno grave del previsto

12 Feb 2013 - 08:04
 ©  Afp

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Le emissioni di gas serra negli anni 1990 potrebbero essere state sottostimate per miliardi di tonnellate, gettando nel dubbio alcuni dei calcoli matematici alla base del Protocollo di Kyoto, e offrendo così potenzialmente una buona notizia sul tasso di progressione del cambiamento climatico. Lo affermano ricercatori internazionali che partecipano a un progetto dell'ente australiano di ricerca Csiro.

Il calcoli sono sbagliati - Gli esperti hanno misurato i cambiamenti reali nella quantità di CO2 che si accumulava nell'atmosfera, contro la quantità di gas che ciascuna nazione ha detto di aver emesso. E il quadro d'insieme non combacia, "come in un puzzle in cui mancano dei pezzi". "La spiegazione più semplice è che vi sia stata una sottostima di circa il 7% in quel periodo di base degli anni 1990", scrive il responsabile della ricerca Roger Francey della Divisione meteo e clima del Csiro sulla rivista Nature Climate Change.

"L'aumento di CO2 nell'atmosfera non riflette le emissioni riportate. Questo può essere perché la metodologia per calcolare le emissioni nazionali era molto meno sviluppata di oggi, ed era accurata solo per pochi Paesi. Quindi ci siamo affidati a stime molto più di quanto credessimo", aggiunge.

Nessun boom dell'effetto serra? - Se è confermato che le emissioni negli anni 1990 erano più alte, vuol dire che non sono aumentate così rapidamente per arrivare ai livelli attuali, osserva Francey. Significherebbe che le emissioni sono aumentate negli ultimi tre decenni entro la fascia media delle previsioni del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), anziche subire un'impennata a partire dal 2000.

I cambiamenti "reali" sono basati su più di 20 anni di osservazioni della stazione atmosferica di Cape Grim in Tasmania, che grazie alla sua remota posizione e all'esposizione ai venti è tra le più accurate per misurare l'inquinamento atmosferico di base.

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