Inquinamento luminoso

Troppa luce? Potrebbe aiutare gli uccelli

Per uno studio inglese l'inquinamento luminoso potrebbe dare una mano ai volatili in cerca di cibo

30 Nov 2012 - 18:29
 ©  Afp

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Non tutto il male viene per nuocere. Sembra essere questa la morale di uno studio britannico secondo il quale, a piccole dosi, l'inquinamento luminoso non farebbe male agli uccelli.
Al contrario, per l'Università britannica di Exeter, alcuni animali selvatici riescono a trovare più facilmente il cibo durante le ore notturne in presenza di fonti di luce artificiale.

La ricerca
Gli scienziati hanno studiato il comportamento della "pettegola", nome scientifico Tringa totanus , un elegante uccello migratore presente nei Paesi Nord europei e che in Gran Bretagna popola l'estuario del Forth nella Scozia orientale, dove migra ogni inverno dal Mar Artico. Un'area che è anche fortemente industrializzata dove si trovano una raffineria e una centrale elettrica costantemente illuminate.
Per realizzare lo studio, i ricercatori hanno collocato dei minuscoli trasmettitori radio con dei sensori posturali sulla schiena degli uccelli in modo da poter registrare i loro movimenti, in particolare quelli fatti per raccogliere il cibo al suolo e nelle aree paludose. I dati raccolti nei periodi di luna nuova, quindi con la sola presenza della luce artificiale, incrociati con quelli registrati durante i pleniluni, hanno mostrato una omogeneità, confermando quanto la presenza della luce nelle ore notturne sia d'aiuto ai volatili nella ricerca del cibo.
I ricercatori sottolineano tuttavia come il loro lavoro non voglia contestare i danni che l'inquinamento luminoso provoca invece su altre specie, come per esempio le tartarughe marine che appena nate sono attratte dalla luce che le fa allontanare dal mare, rendendole facili bersagli per i predatori notturni.

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