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Più allergie con i cambiamenti climatici

Unʼinfluenza diretta sulla nostra salute a causa della modifica del naturale corso delle stagioni

Afp

Nel nostro Paese si sta registrando un aumento delle allergie respiratorie a causa dei cambiamenti del clima. A lanciare l'allerta è il nuovo Atlante su clima e salute pubblicato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm).
Bettina Menne, responsabile del programma Cambiamento climatico e salute dell'Oms-Europa spiega: "In gran parte dell'Europa la stagione della crescita di diversi alberi e piante, infatti, ora comincia prima e finisce più tardi rispetto a dieci o vent'anni fa. Di conseguenza osserviamo che la manifestazione di alcune allergie respiratorie si verifica prima e dura più a lungo".

Non esistono più le mezze stagioni? No, il contrario

Menne afferma: "Prima le stagioni erano più marcate mentre oggi si passa più facilmente dal caldo al freddo che, però, è meno rigido rispetto al passato". Queste variazioni climatiche comportano un numero superiore di fioriture per le piante e, dunque, un maggiore arrivo di pollini.
L'esperta dell'Oms aggiunge: "Riscontriamo una presenza di allergie respiratorie anche tutto l'anno".
Una nuova sfida per la sanità aggravata dall'Ambrosia artemisiifolia (nell'immagine a sinistra), una specie di pianta nordamericana dalle potenzialità allergeniche che ha già provocato problemi nell'Italia settentrionale.
Menne spiega: "E' una delle piante che si sta diffondendo in Europa e ha un impatto su riniti allergiche e asma. Può portare a una maggiore frequenza di attacchi di asma nei soggetti che già ne soffrono e far diventare asmatici se si è predisposti. La sua presenza viene monitorata e si cerca di ridurla dove possibile. Ma così come è arrivata nel centro Europa e poi in Italia nella Pianura Padana, può spostarsi ancora".

Malattie respiratorie da smog

L'inquinamento da particolato e ozono è, invece, legato al rischio di malattie respiratorie come la broncopolmonite.
Menne dice: "Il clima influenza la concentrazione e la presenza degli inquinanti e il particolato già uccide 349 mila persone ogni anno in Europa. Incide a livello respiratorio e cardiologico, nella predisposizione all'infarto".
Un motivo in più per potenziare le misure per combattere l'inquinamento e i gas serra.

Le "nuove" patologie Tra le minacce per la salute a causa del clima non mancano inoltre "nuovi sviluppi" di malattie emergenti. Menne spiega: "Quest'anno ci sono stati casi di malaria in Grecia e di febbre di dengue in Portogallo, nell'isola di Madera. E' importante ricordarlo. Gli allarmi lanciati anche dieci anni fa sull'insorgenza di malattie infettive in parte si stanno realizzando: la chikungunya è stata registrata anche in Italia". Di qui l'appello a "rafforzare i sistemi di allarme e la collaborazione fra il servizio sanitario e quelli meteo".