Pesca ingorda

E se il pesce azzurro scomparisse?

Per Greenpeace sarebbe a rischio a causa di overfishing e "licenze sperimentali" farlocche

02 Ott 2012 - 15:13
 ©  Afp

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Mai più sarde alla beccafico o alici marinate. Piatti umili ma gustosi che se sparissero dalle nostre tavole provocherebbero una perdita in termini  gastronomici.
Eppure, secondo il report "Blu Gold in Italy" - stilato dall'associazione ambientalista Greenpeace - il pesce azzurro è a rischio nelle acque del mare nostrum.

Tutta colpa della "volante" Come responsabile viene additato il metodo di pesca più utilizzato: la "volante a coppia" che consiste in una rete sospesa a mezz'acqua trainata contemporaneamente da due imbarcazioni. Prima veniva utilizzata la "lampara", che con una forte luce concentrava i banchi di pesce azzurro poi catturati dalla rete che li circondava.

L'Adriatico il più colpito I dati scientifici raccolti negli ultimi  quarant'anni evidenziano la scomparsa di acciughe e sardine in Adriatico. È colpa del crescente numero di imbarcazioni autorizzate a pescare queste popolazioni ittiche, anche grazie all'artificio delle licenze di "pesca sperimentale", che di sperimentale hanno ben poco dal momento che, alla fine, sono state "regolarizzate".

Meno pesci più costosi La diminuzione di alici e sardine, causata dal loro sovra sfruttamento, alimenta la crescita dei prezzi di vendita che, a loro volta, stimolano l'aumento della pressione di pesca. Uno scenario che non appare sostenibile a lungo termine e che mette in pericolo non solo la salvaguardia dei popolamenti ittici ma anche la redditività del settore.

Problemi anche nel Sud del mediterraneo Lo stesso problema è presente nel Canale di Sicilia. Qui operano "volanti a coppia"  che, secondo l'Organizzazione dei produttori della pesca della Sicilia occidentale, godono di un'autorizzazione sperimentale rinnovata ormai da vent'anni pescando tutto l'anno acciughe sotto taglia e compromettendo quindi la capacità riproduttiva della specie.
Ulteriore problema, il rigetto in mare di acciughe e sardine, soprattutto durante il periodo estivo quando il prezzo di mercato delle specie non è conveniente.

Nuove leggi dall'Unione europea Alla luce di queste criticità, Greenpeace sta chiedendo ai governi dell'Ue e al Parlamento europeo di concordare nuove leggi per arrivare a una pesca sostenibile.
Soprattutto in relazione al ruolo della "pesca sperimentale" in Italia e negli altri Paesi membri che, secondo l'associazione ambientalista, costituirebbe una sorta di modo “sommerso” per esercitare la consueta attività di pesca.

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