L'evento a Roma

"Stati generali del vino", Lollobrigida: "È uno dei nostri gioielli"

"L'Unione europea è una superpotenza in questo settore, che ha ancora enormi potenzialità di crescita e di occupazione. Bisogna lavorare bene", ha detto Carlo Corazza, direttore del Parlamento europeo in Italia

30 Set 2023 - 11:55

"Il vino è uno dei nostri gioielli, una delle produzioni strategiche della nostra nazione in termini di qualità, di capacità e di export, di ricerca, di cultura, di formazione. Valorizzare questo prodotto è necessario, ma anche proteggerlo da aggressioni da parte di chi non produce, non conosce, non apprezza un elemento della nostra alimentazione che ci accompagna da millenni". Lo ha detto il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, a margine degli "Stati generali del vino" che si sono svolti a Roma nella Sala della Protomoteca del Campidoglio.

Il ministro ha spiegato che l'ultimo intervento del governo per il settore vino "è stato fatto con un emendamento passato giovedì a sostegno delle aziende colpite dalla peronospera che agisce per dare sostegno economico e predilige nel ristoro chi ha attuato le buone pratiche previste dalla Pac". Inoltre, ha ricordato Lollobrigida, "abbiamo approvato un altro intervento in deroga dal punto di visto normativo che permette di usare in un periodo biennale le quantità di vino prodotto". Un provvedimento "che risolve anche in parte il problema degli eccessi di stoccaggio segnalato dalle associazioni".

Corazza: "L'Unione europea è una superpotenza del vino" - "L'Unione europea è una superpotenza del vino, abbiamo oltre il 60% della produzione. Si tratta di un settore che ha ancora enormi potenzialità di crescita e di occupazione. Bisogna lavorare bene, è necessario che il legislatore europeo lavori bene per avere un quadro di regole e di politiche che rafforzi la competitività e la crescita del settore. Per questo, con la Commissione europea, abbiamo organizzato questo confronto tra legislatore europeo, decisori locali, stakeholder del settore e molti esperti", ha commentato Carlo Corazza, direttore del Parlamento europeo in Italia, a margine degli "Stati generali del vino".

Gli "Stati generali del vino" - Nel corso degli Stati generali, rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali, assieme agli operatori del settore e ai rappresentanti dei territori, si sono confrontati sul futuro del settore vitivinicolo europeo, fondamentale nel quadro della politica agricola comune. Si è parlato del nuovo regolamento approvato di recente dal Parlamento europeo che rafforza la protezione per oltre 1610 vini DOP e IGP, di cui poco meno di 1/3 sono prodotti in Italia, e anche dell’etichettatura, visto che a partire dal dicembre 2023, tutti i vini venduti nell'UE dovranno riportare nelle etichette nuove informazioni anche sui valori nutrizionali.

Proprio sulle etichette, Lollobrigida è intervenuto a margine dell'evento. "Il Parlamento Ue con decisione e capacità ha scantonato alcune opinioni che noi non abbiamo condiviso sin dal primo giorno, ad esempio il divieto di promozione del vino. Dopo di che dovrebbe forse fare di più per fare rispettare la libera circolazione delle merci in Europa, che prevede una etichettatura unificante evitando etichette allarmistiche", ha detto il ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare, riferendosi a un modello di etichettatura secondo il quale "un prodotto in quanto tale fa male". Per il ministro l'Europa dovrebbe "ragionare su etichette che informino sul corretto uso di qualsiasi alimento, compreso il vino".

A Roma gli "Stati generali del vino"

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Uiv: "Sì a raccomandazioni in etichetta, ma non allarmistiche" - "L'eccesso fa male? Siamo pronti a lavorare con la Commissione per un claim unico a livello europeo, all'interno della norma vitivinicola, senza ricorrere a soluzioni allarmistiche, Nutriscore o, peggio ancora, lasciare che ogni Stato membro, decida da sé". Così, in materia di etichettatura ed "health warning", il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, è intervenuto durante la kermesse.

Sul capitolo sostenibilità del vino, il presidente Uiv sollecita passi avanti in sede europea. "Sappiamo che la Commissione Ue sta lavorando a una norma quadro: è una buona notizia perché il nostro settore ha la maturità per poter disporre di una norma europea specifica in materia di sostenibilità", ha affermato Frescobaldi. Secondo il presidente Uiv, il vino sta attraversando un periodo complicato e per questo è importante agire su riforme strutturali in Italia e in Europa.

Federvini: "La politica intervenga per dare regole certe al settore" - "Seppure in un quadro globale ancora denso di incertezze di ordine geopolitico, commerciale ed economico, la politica può dare un contributo forte ed intervenire a livello normativo per garantire al nostro settore un quadro di regole semplici e chiare", ha detto Albiera Antinori, presidente del Gruppo Vini di Federvini.

Copagri: "Cambiamenti richiedono interventi strutturali" - "Il mondo del vino sta attraversando una delicata situazione di mercato che, in particolare in alcune regioni del Paese, sta causando un rallentamento delle transazioni economiche e generando preoccupazioni rispetto alle prospettive commerciali; tale congiuntura, aggravata dai noti incrementi dei costi di produzione, dall'andamento dell'inflazione e, soprattutto, dalla ripercussioni della peronospora, sta mettendo a rischio la tenuta economica delle piccole e medie imprese del settore", ha sottolineato il presidente della Copagri Tommaso Battista.

"A ciò si aggiunga - ha continuato Battista - che il ridimensionamento del mercato, legato a vari fattori fra i quali alcuni cambiamenti in atto sul fronte dei consumi, ha generato uno squilibrio tra la domanda e l'offerta, portando inoltre a un progressivo aumento delle giacenze di vino detenute in cantina". "Per questo - ha osservato Battista - è fondamentale intervenire attraverso una pianificazione condivisa che passi da interventi e misure strutturali che concorrano alla graduale definizione di un nuovo scenario, coerente e in linea con le esigenze della domanda, con il fine ultimo di evitare, nel prossimo futuro, che nuove condizioni di squilibrio e difficoltà possano compromettere la competitività delle imprese vitivinicole italiane".

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