FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Piazza Affari apre in positivo: primo Ftse Mib a +2,09%

La tregua sui dazi tra Usa e Cina va volare le borse. Bene anche la trattativa tra Italia e Ue

Piazza Affari apre in positivo: primo Ftse Mib a +2,09% - foto 1
agenzia

La Borsa di Milano apre in forte rialzo.

Il primo indice Ftse Mib guadagna il 2,09% a 19.589 punti. Anche le altre piazze europee volano in apertura grazie all'accordo tra Usa e Cina sul commercio, firmata a margine del G20 a Buenos Aires. Francoforte guadagna il 2,47%, Parigi avanza del 2,17%, Londra in positivo dell'1% e Madrid segna un rialzo dell'1,79%.

Fioccano gli acquisti su Piazza Affari nella prima seduta del mese di dicembre. A dare slancio all'azionario a livello globale è l'annuncio arrivato a margine del G20 con l'accordo commerciale tra il presidente americano Donald Trump e il suo omologo cinese Xi Jinping. Per l'Italia gli ultimi rumor vedono il governo pronto a rivedere gli obiettivi di bilancio per il 2019 con deficit in area 1,9%-2%.

A Piazza Affari si muovono in forte rialzo i titoli maggiormente sensibili alla tregue sul fronte dazi con Stm arrivata a guadagnare quasi il 7%; rialzi di oltre il 4% per Cnh, Fca e Brembo. Tra le banche primeggia ancora una volta Banco Bpm (+4,16% a 2,154 euro) dopo l'accordo con Crédit Agricole per rafforzare la partnership nel settore del credito al consumo in Italia, in particolare la leadership e le quote di mercato di Agos Ducato. L'accordo prevede l'acquisizione di ProFamily da parte di Agos per 310 milioni di euro.

Il settore automotive mette il turbo - Le case automobilistiche tedesche volano in Borsa, trainando il rialzo più generale delle aziende grandi esportatrici, dopo l'apparente tregua nella "guerra dei dazi". Bmw ha segnato un rialzo di oltre il 7% in apertura, Daimler segna +5,8% e Volkswagen +5,3%. Le prime due esportano Suv prodotti in stabilimenti negli Usa verso la Cina e dunque sono fra i principali beneficiari del potenziale abbassamento dei dazi del 25% alle auto "Made in Usa" ventilato da Pechino.