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Petrolio, crollo Wti senza precedenti: minimo storico del -305%, -37,63 dollari al barile

Il collasso risente dellʼeffetto combinato di alcuni gravi problemi tecnici e il pesante squilibrio tra domanda e offerta che la pandemia da coronavirus hanno provocato sul mercato

Strade vuote, aerei a terra e fabbriche chiuse. La domanda evapora e le quotazioni del petrolio Wti crollano ai minimi storici: girano per la prima volta in negativo e chiudono in calo del 305% a -37,63 dollari al barile. Si tratta di una caduta mai vista dal 1983, quando sono iniziate le rilevazioni. Un tonfo che mostra come i tagli alla produzione decisi dall'Opec+ non siano adeguati perché non riescono a tenere il passo con il crollo della domanda.

Il crollo della domanda dovuto ai lockdown Con i lockdown imposti nelle maggiori economie per contenere il coronavirus la domanda di petrolio è crollata e a nulla sono finora valsi i tagli alla produzione decisi dall'Opec+. Tagli che, fin dall'inizio, sono apparsi inadeguati: 9,7 milioni di riduzione a fronte di una domanda attesa calare circa tre volte tanto. "Nessuna riduzione della produzione può essere abbastanza veloce e profonda guardando alla dinamica dei prezzi", mettono in evidenza gli analisti, osservando come al di là della seduta nera, i prezzi del Wti e del Brent avevano già perso più della metà del loro valore nel 2020 con il coronavirus e la prevista recessione.

 

Nessuno però si sarebbe mai immaginato un lunedì così nero per il greggio. Mai da quando sono iniziate le rilevazioni i prezzi del Wti sono scesi così in basso, appesantendo l'intero settore energetico a Wall Street, dove Exxon perde il 4,72% e Chevron il 4,20%. Tremano le società dello shale americano: con i prezzi ai livelli attuali il rischio è quello di un'ondata di bancarotte e del crollo di un settore che ha contribuito in modo sostanziale alla rivendicata indipendenza energetica americana più volte cavalcata da Donald Trump.

 

La mancanza di capacità di stoccaggio Sotto pressione è il contratto per consegna a maggio che scade martedì: oltre alla domanda il problema di fondo è la mancanza di capacità di stoccaggio, soprattutto nell'hub cruciale di Cushing, in Oklahoma. "Le scorte a Cushing continuano ad aumentare a velocità record e ci aspettiamo che venga raggiunto il limite in maggio", afferma Hillary Stevenson, della società di consulenza Genscape.

 

Contengono le perdite i contratti per giugno, luglio e agosto I contratti per giugno, luglio, agosto e settembre contengono invece le perdite lasciando intravedere l'attesa di una ripresa della domanda con le maggiori economie che si muovono verso la normalità. Il contratto per giugno perde l'11,07% a 22,26 dollari, quello per luglio il 5,71% a 27,74 dollari.

 

Il fenomeno del "contango" Il calo dei prezzi insieme all'attesa di una ripresa dell'attività economica in autunno si è tradotto nel fenomeno di mercato chiamato 'contango', in cui i prezzi delle commodity sono più alti per il futuro di quanto non lo siano per il presente. Una delle maggiori scommesse della storia basate sul contango risale al 1990 quando Phibro, divisione di Salomon Brothers, aveva fatto scorte di petrolio a basso prezzo parcheggiandolo in cisterne e autobotti poco prima che l'Iraq invadesse il Kuwait e le quotazioni del greggio schizzassero.

 

L'architetto della scommessa, Andy Hall, era diventato famoso per aver ricevuto 100 milioni di dollari per un giorno di lavoro. In molti guardano al ricordo di Hall e si augurano di trovare lo spazio necessario per parcheggiare il petrolio acquistato sotto sotto zero per rivenderlo, fra uno o due mesi, a prezzi stellari.

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