La ricerca Tecnè

Per tornare ai livelli pre-crisi bisognerà aspettare il 2021

Rispetto alle altre economie avanzate, quella italiana cresce più lentamente.

11 Nov 2014 - 17:40

In Italia, tornare ai livelli precedenti alla crisi economica sarà possibile non prima del 2021. Questo è quanto emerge dall'ultima analisi Tecnè, che ha analizzato gli andamenti del Prodotto interno lordo delle principali economie mondiali.

Per tornare ai livelli pre-crisi bisognerà aspettare il 2021

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Attribuendo ai PIL del 2007, l'anno precedente all'inizio della crisi economica, un valore pari a 100, è possibile misurare le diverse velocità di crescita delle economie prese in esame. Emerge così che, nell'arco di sette anni, l'economia globale è cresciuta del 23%. Una crescita influenzata inevitabilmente dalle performance delle economie emergenti, cresciute del 43%, e di quelle avanzate (Stati Uniti ed Eurozona) che hanno fatto registrare un tasso di crescita solo del 6%.

Scendendo nel dettaglio, è possibile notare delle differenze (più o meno marcate) anche tra l'economia statunitense e quella dell'eurozona. Con la prima che è riuscita a superare gli iniziali momenti di difficoltà, realizzando – dopo il brusco calo del 2009, comune a tutte le economie avanzate – una crescita dell'8% per poi raggiungere nel 2016 il +15% rispetto al 2007. Discorso diverso per la zona euro, che non è ancora riuscita a tornare ai livelli precedenti alla crisi economica. Una fase di stagnazione destinata a durare ancora per qualche anno, almeno fino al 2016 quando l'economia della zona euro dovrebbe far registrare una crescita di 2 punti percentuali rispetto al 2007.

Il minore dinamismo dell'eurozona nasce dalle diverse prestazioni tra i Paesi membri. Facciamo qualche esempio: mentre l'economia tedesca ha registrato una crescita del 6% nel 2014, che dovrebbe trasformarsi in un +9% nel 2016, quella italiana – nonostante il traino delle esportazioni – è calata del 9% nel giro di sette anni. Un prestazione influenzata dal crollo investimenti (-22% nel 2016), dal calo della spesa da parte delle pubbliche amministrazioni (-4%) e dei consumi delle famiglie (-5%).

Proseguendo su questa strada, l'economia italiana potrà tornare ai livelli del 2007 soltanto nel 2021, dimostrando maggiori difficoltà rispetto ad altri Paesi (Stati Uniti e Germania, su tutti). Nel 2016, l'economia statunitense e quella tedesca dovrebbero far registrare un tasso di crescita rispetto al 2007 rispettivamente del 15% e del 9%. Percentuali migliori rispetto a quelle della Gran Bretagna (destinata a crescere del 7%), Francia e Giappone (+3%), ma di gran lunga superiori a quelle di Spagna (-1%) ed Italia (-8%).

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