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Le prospettive del mercato immobiliare italiano

Secondo la Banca d'Italia difficilmente il mercato crescerà come accaduto dalla fine degli anni novanta

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La Banca d'Italia prevede che il mercato immobiliare difficilmente raggiungerà di nuovo i picchi registrati dalla fine degli anni novanta al 2006. Troppi sono gli ostacoli che deve affrontare chi, specie tra i più giovani, ha intenzione di acquistare una casa approfittando anche del costante calo dei prezzi delle abitazioni.

I fattori, che hanno permesso al settore immobiliare di crescere a ritmi sostenuti dalla fine degli anni novanta fino al 2006, difficilmente potranno verificarsi di nuovo. I motivi sono diversi, spiegano gli analisti di via Nazionale: il forte ridimensionamento del mercato, i conseguenti elevati livelli di invenduto, un contesto demografico meno favorevole e le difficoltà di accesso al credito per i giovani.

Quest'ultimi rappresentano, infatti, una piccolissima quota tra quanti hanno già acquistato un'abitazione: stando ai dati della Banca centrale europea, relativi al 2013, circa il 68,7% delle famiglie italiane possiede una casa (contro la media della zona euro del 60,1%). Di questi soltanto il 4% ha meno di 30 anni, ricorda invece l'Agenzia delle Entrate.

I bassi stipendi (secondo DataGiovani, ad esempio, il salario degli under 30 al primo impiego si attesta mediamente a 848 euro al mese) e il conseguente basso potere d'acquisto rappresentano un ostacolo – a volte insormontabile – per chi intende comprare una casa. Stando ad uno studio realizzato da casa.it, con un Prodotto interno lordo pro capite pari circa 26.400 euro, un italiano che vuole diventare proprietario di un'abitazione di 80 metri quadri, valutata attorno ai 176 mila euro, dovrà impiegare oltre 10 annualità di reddito. In Francia, fa notare chi ha condotto il report, dove una casa costa leggermente meno che in Italia, le annualità sono due in meno. Mentre in Gran Bretagna, dove un metro quadro costa di più ma il potere d'acquisto è superiore, sono necessarie 9 annualità.

Eppure il calo costante dei prezzi delle abitazioni (-6,8% nel 2014 rispetto al 2013) rende più conveniente acquistarne una rispetto al passato. Secondo un'indagine condotta dall'Ufficio studi del gruppo Tecnocasa, basata sulle retribuzioni contrattuali annue di cassa per dipendente a tempo pieno per attività economica e contratto (al netto dei dirigenti) e sui prezzi medi al metro quadro per abitazioni usate di 65 mq, nel primo semestre del 2014 erano necessarie mediamente 5,8 annualità di reddito per comprare un'abitazione. Nel 2004 ne occorrevano 7,8.