Lavoro: quanti laureati trovano un'impiego
A cinque anni dalla laurea lʼoccupazione, indipendentemente dal titolo conseguito, è vicina al 90%
Quanti sono i giovani italiani che, una volta discussa la tesi e conseguita la laurea, trovano un lavoro nell'arco di un anno? Oltre la metà, secondo i dati dell'ultimo rapporto di Almalaurea.
L'University of Law (ULaw) di Guildford, in Inghilterra, rimborserà la metà delle tasse scolastiche agli studenti che, dopo aver concluso il corso di pratica legale – ovvero il master di un anno necessario per iniziare la professione di avvocato –, non avranno un impiego entro nove mesi dal diploma. Cosa che difficilmente accade a chi ha frequentato il corso di pratica legale dell'ULaw: il 98% degli allievi laureati nel 2013 risultava occupato a nove mesi dalla conclusione degli studi. A dimostrazione del fatto che la laurea resta un fattore determinante per chi è alla ricerca di un posto di lavoro.
Come confermato anche dall'ultimo rapporto di Almalaurea. Secondo cui, ad un anno dalla laurea triennale il 66% dei laureati trova un'occupazione. Percentuale, quest'ultima, che sale al 70% nel caso di chi, invece, ha una laurea magistrale. A cinque anni dalla laurea l'occupazione, indipendentemente dal titolo conseguito, è vicina al 90%.
Con il passare del tempo la laurea non garantisce solo maggiori opportunità lavorative, ma anche uno stipendio più sostanzioso: fatto 100 il compenso dei diplomati, i laureati guadagnano circa il 50% in più.
Eppure i dati diffusi dall'Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, raccontano una realtà diversa. Secondo l'Eurostat, nel 2014, in Italia i giovani di età compresa tra i 20 e i 34 anni, che lavorano a tre anni dalla laurea, erano il 49,6%. Nel nostro Paese, dunque, poco meno della metà dei laureati è risultata occupata entro un triennio dal conseguimento del titolo: una percentuale di gran lunga inferiore rispetto alla media europea, pari al 78,2%. Peggio di noi fa soltanto la Grecia, con il 45%.