Def, riforma delle pensioni: divieto di cumulo per chi lascia a 62 anni
Nessun paletto invece per chi andrà avanti nel suo mestiere fino a 66 anni e 7 mesi. La Quota 100 allo studio vuole favorire lʼassunzione dei giovani

Ritorno del divieto di cumulo tra pensione e redditi da lavoro per chi lascia a 62 anni; nessun paletto per chi decide di andare avanti fino a 66 anni e 7 mesi; per ogni due pensionati l'obiettivo è favorire l'assunzione di un giovane. E' su questi punti, presenti sulla Nota di aggiornamento del Def, che il governo è al lavoro: sul tavolo la riforma della Legge Fornero che verrà superata dalla cosiddetta Quota 100. L'intento è sbloccare il mercato del lavoro.
Divieto di cumuloE' il passaggio strategico della riforma presidenziale del governo Lega-M5s. Potrebbero, infatti, tornare, dieci anni dopo, i divieti di cumulo tra pensione e redditi da lavoro che erano spariti nel 2009. Chi andrà in pensione a 62 anni d'età e a 38 di contributi, raggiungendo così la Quota 100, si ritroverà con questo paletto: il divieto di arrotondare la pensione con attività autonome o anche da dipendente. Non è ancora deciso, come riporta Il Messaggero, se il divieto di cumulo sarà "assoluto" oppure se ci sarà un meccanismo di penalizzazione come in passato.
La riforma della Fornero è delineataI conti della Quota 100: si potrà accedere al pensionamento anticipato con 62 anni di età e 38 di contributi. "Chi ha 63 anni - spiega Il Messaggero - dovrà comunque garantire i 38 anni di contributi e, dunque, la quota salirà a 101, e così via". Resterà in vigore il pensionamento di vecchiaia a 67 anni e 10 mesi: per chi avrà questo requisito o per chi arriverà alla contribuzione massima, 42 anni e 10 mesi, non ci saranno divieti di cumulo.
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