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Decreto Rilancio: 1,5 miliardi per la scuola e 16mila docenti stabilizzati a settembre | Resta il nodo migranti

Lievita la bozza del provvedimento: arrivano norme sulle mascherine, aiuti agli alberghi e il blocco dellʼIrap per le aziende fino a 250 mln di ricavi. Alle Regioni 1,5 miliardi, i governatori: "Ne servono 5,4"

All'interno del decreto Rilancio ci saranno risorse destinate alla scuola pari a "quasi 1 miliardo e mezzo per ripartire" e per i docenti arrivano "16mila posti in più per le assunzioni attraverso i concorsi". E' il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, ad annunciare alcune delle novità contenute nella nuova bozza del decreto, mentre nella maggioranza continua il braccio di ferro soprattutto sulla regolarizzazione dei migranti.

In un'intervista al Tg5, il ministro Roberto Gualtieri annuncia che sono stati "sciolti" i nodi politici. Ma il Consiglio dei ministri non è ancora convocato e con il passare delle ore il dissenso di M5s sulle regolarizzazioni di braccianti agricoli, colf e badanti, e di Italia viva su Irap, bonus vacanze e reddito di emergenza, minacciano di mettere in discussione l'accordo di massima raggiunto domenica notte in un vertice fiume.

 

Le novità delle ultime ore riguardano la scuola, ma arrivano anche norme sulle mascherine, per semplificare l'iter di certificazione e per bloccare l'Iva, aiuti agli alberghi, come lo stop alla prima rata dell'Imu, e l'annunciato blocco della rata di giugno dell'Irap per le aziende tra i 5 e i 250 milioni di ricavi. Ma qui iniziano i problemi, perché sulla formulazione della norma auspicata da Confindustria emergono mal di pancia e distinguo. Nella maggioranza c'è chi, tra i parlamentari Dem e M5s, avrebbe preferito un altro tipo di intervento. Ma c'è anche chi, come Iv, lo giudica troppo poco e chiede di ampliare la platea ed eliminare il requisito di aver subito danni per l'emergenza. Il problema di far quadrare i conti si presenta anche con le Regioni che chiedono 5,4 miliardi per coprire le perdite a causa dell'emergenza, ma - spiega il governo - nel decreto ci saranno circa 1,5 miliardi.

 

 

Ad alimentare le tensioni tra gli alleati è però soprattutto il nodo regolarizzazioni. Se domenica notte un'intesa sembrava chiusa anche con i rappresentanti M5s, in mattinata iniziano i distinguo, poi la frenata, in nome del "no alle sanatorie indiscriminate". La norma, assicura Gualtieri, "ci sarà, è necessaria e giusta perché c'è carenza di manodopera, e aiuterà anche a far emergere il lavoro nero". La quadra sarebbe stata trovata rafforzando le limitazioni per ottenere la regolarizzazione se condannati per capolarato, escludendo ogni sanatoria penale.

 

Intanto, però, la convocazione del Cdm che dovrebbe approvare il decreto slitta. Iv chiede con Maria Elena Boschi di modificare, perché troppo complesso nei requisiti, il bonus turismo: meglio dare i soldi agli albergatori. I renziani contestano anche il reddito di emergenza, su cui un accordo tra M5s e Pd è stato raggiunto, e i "troppo pochi fondi alle famiglie e alle scuole paritarie". In serata arriva anche l'appello dei sindaci delle principali città italiane a vocazione turistica: "Rischiamo il default, il governo accolga le nostre richieste".

 

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