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Decreto bollette: 4,8 miliardi alle famiglie, un miliardo all'anno per settore auto

Non ci sarà scostamento di bilancio. Nuovi incentivi per le rinnovabili. Sarà incrementata la produzione di gas italiano

L'Italia e il caro bollette: da dove dipendiamo e come possiamo diminuire i costi

Otto miliardi per famiglie e imprese, destinati a mitigare gli effetti del caro energia e supportare l'automotive, senza necessità di un nuovo scostamento di bilancio.

"Abbiamo una performance molto positiva nel 2021", spiega il ministro dell'Economia, Daniele Franco, indicando che "il livello del fabbisogno è risultato molto più basso delle attese per l'andamento dell'economia e delle entrate in generale molto positivo. Ci aspettiamo una ripresa più accentuata dal secondo trimestre e nei successivi, e che la situazione migliori e che col Def potremo ristorare i tagli di spesa applicati al bilancio del Mef in questo momento" per finanziare il nuovo decreto.

5,5 miliardi vanno a famiglie e imprese - Gli interventi per le famiglie totalizzano, è il conto del ministro dell'economia, 1,8 miliardi sugli oneri di sistema, 400 milioni di sull'Iva e 2,6-2,7 miliardi sul bonus sociale, per un totale di circa 4,8 miliardi. Sul lato delle imprese, ha spiegato Franco, gli altri 1,2 miliardi degli oneri di sistema sull'elettricità e sul gas, l'intervento sulle energivore, l'ultimo intervento sulle gasivore per 2,8-9 miliardi e poi 700 milioni ripartiti fra regioni, servizi ed enti locali. Per le auto c'è lo stanziamento di un miliardo all'anno, per 8 anni.

 


Stop agli oneri di sistema fino al 30 giugno - Tre miliardi vengono stanziati per bloccare gli oneri di sistema anche nel secondo trimestre, ovvero fino al 30 giugno. Con queste risorse l'Arera annullerà le aliquote "applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW" e "alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico".


Iva sul gas confermata al 5% - Anche nel secondo trimestre - quindi per le fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2022 - il consumo del gas per uso civile e industriale e' assoggettato all'aliquota Iva del 5 per cento.


Rafforzato bonus sociale - Per il secondo trimestre le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute sono "rideterminate dall'Arera, al fine di minimizzare gli incrementi della spesa per la fornitura, previsti per il secondo trimestre 2022, fino a concorrenza dell'importo di 500 milioni di euro".


Contributi anche ad imprese energivore - Per le imprese a forte consumo di energia elettrica che hanno subito un aumento dei costi di oltre il 30% rispetto al 2019 "è riconosciuto un contributo straordinario a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti, sotto forma di credito di imposta, pari al 20% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre 2022". Alle imprese a forte consumo di gas naturale "è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l'acquisto del gas naturale, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 15 per cento della spesa sostenuta per l'acquisto del medesimo gas, consumato nel primo trimestre solare dell'anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici".


Incentivi alle rinnovabili - Il decreto prevede, ha spiegato il ministro della Transizione Roberto Cingolani, una "formidabile semplificazione per gli impianti di natura rinnovabile, prevalentemente fotovoltaico". Si tratta di facilitare al massimo l'espansione di tecnologie fotovoltaiche, prevalentemente per autoconsumo per impianti sino a 200 Kw, si farà un modulo unico". C'è un fondo "per aiutare le piccole e medie imprese affinché queste azioni vengano". Infine c'è una semplificazione importante anche per altre attività rinnovabili, come per esempio il geotermico, per impianti sotto 2 megawatt, sia per uso termico che per uso di produzione elettrica".


Aumento della produzione di gas italiano - La prima 'zampa' del piano del governo è aumentare la produzione, uno sforzo a cui l'Eni - l'ad Claudio Descalzi ne ha parlato oggi con gli azionisti - si è già detta "pronta e disponibile". "Fra ciò che è già in produzione e ciò che possiamo aumentare, possiamo arrivare a un portafogli di circa 5 miliardi di metri cubi, che essendo gas prodotto da giacimenti nazionali, con opportune regole, attraverso il gruppo Gse potranno essere sostanzialmente distribuiti ad un prezzo estremamente più vantaggioso rispetto a quello normale di mercato", ha spiegato Cingolani. C'è poi l'obiettivo di un'ottimizzazione generale degli stoccaggi per partire sempre minimo dal 90% di riempimento. Infine, il governo intende investire sui "biocarburanti, soprattutto quelli in purezza - continua il ministro della Transizione ecologica - Si tratta di carburanti assolutamente sostenibili, da filiere sostenibili".


Investimenti al Sud - Arriva un fondo da 290 milioni nel 2022-2023- destinato al credito di imposta per gli investimenti in energie rinnovabili ed impianti di efficienza energetica nelle regioni del Sud, ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.


Un miliardo al settore automotive - Sul settore c'è un miliardo all'anno per 8 anni per accompagnare il processo di transizione. "L'intervento pubblico è importante ma l'iniziativa privata lo è di più, questo serve  a convincere a investire a fianco dello Stato", spiega il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. In arrivo il decreto che stabilirà gli incentivi per acquisto di autovetture ecologicamente compatibili, non soltanto elettriche, perché non c'è solo l'elettrico, e soprattutto in fase di transizione dovremo considerare anche l'ibrido.


Nuovi aiuti al settore sport - Alle associazioni e societa' sportive dilettantistiche maggiormente colpite dagli aumenti, con specifico riferimento alle associazioni e societa' sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi e piscine, va un ulteriore contributo di 20 milioni di euro.
 

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