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Coronavirus, turismo in crisi: le richieste del settore al governo

Diverse aziende del comparto hanno lanciato il "Manifesto per il Turismo" chiedendo allʼesecutivo lʼadozione di azioni forti per la sopravvivenza delle imprese e dei lavoratori

Coronavirus, il Manifesto per il turismo in Italia: le richieste del settore al governo

L’emergenza coronavirus sta generando una gravissima crisi nel comparto turistico: le misure restrittive hanno portato alla progressiva chiusura di tutte le attività del settore, con l'impossibilità di generare nuovi flussi economici in entrata. Per questo motivo diverse aziende private, anche concorrenti, hanno lanciato il "Manifesto per il Turismo Italiano", chiedendo con urgenza al governo l’adozione di azioni forti per la sopravvivenza delle imprese e dei lavoratori.

L'iniziativa è sostenuta dall'hashtag #ripartiamodallitalia e chiama a raccolta le istituzioni, tutti coloro che vivono di turismo e quanti, anche da semplici cittadini e viaggiatori, vogliono esprimere il proprio sostegno e far ripartire nel prossimo futuro quello che è, nel suo insieme, un settore economico fondamentale per il Paese e uno dei suoi elementi di orgoglio e identità più forti.

Le aziende che aderiscono al Manifesto Il Manifesto unisce le associazioni Astoi Confindustria Viaggi (che rappresenta il 90% del tour operating in Italia), Fto (che raccoglie il mondo della distribuzione turistica con network e agenzie indipendenti e altri segmenti del settore) e importanti operatori del comparto come Alpitour World, Gruppo Gattinoni, Robintur Travel Group, Uvet, Naar, Veratour, Viaggi Del Mappamondo, Nicolaus-Valtur, Ota Viaggi, Giver Viaggi e Crociere, Idee per Viaggiare, Futura Vacanze, Trinity Viaggi Studio, Alidays, Bluserena e Th Resorts.

 

Le richieste al governo Le aziende ricordano che il settore rappresenta il 13% del Pil nazionale con un giro d'affari di 232,2 miliardi di euro e oltre 75.000 addetti. I firmatari, i promotori e i sostenitori del Manifesto chiedono con urgenza al governo alcune azioni forti:
1. La costituzione di un Fondo straordinario di sostegno al mancato reddito per le imprese del settore turismo organizzato mediante finanziamenti a tasso zero e prestiti a fondo perduto proporzionalmente al fatturato di ogni singola azienda;
2. Il prolungamento della cassa in deroga;
3. La creazione di "Buoni Vacanza" da utilizzare per l'imminente stagione estiva.

 

L'appello ai turisti Un intervento è indispensabile anche da parte dei turisti, che appena sarà possibile torneranno a viaggiare. Il Manifesto li invita a sostenere le realtà italiane che valorizzano il Paese e le imprese che da sempre ci permettono di viaggiare con garanzie, tutele, assistenza e in sicurezza in Italia e all'estero.

 

"Il turismo italiano sta vivendo la crisi finanziaria, economica e operativa più grave della propria storia. A differenza di altre attività chiuse da fine febbraio, noi abbiamo dovuto sostenere l'ingente costo del rimpatrio dei turisti italiani, sulle spalle degli operatori e delle organizzazioni turistiche. Oltre 30mila italiani sono stati rimpatriati con voli di linea", spiega Pier Ezhaya, consigliere delegato di Astoi direttore Tour Operating del gruppo.

 

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