Coronavirus, S&P taglia dello 0,3% le stime del Pil globale nel 2020
Secondo lʼagenzia di rating, lʼepidemia rappresenta un rischio per lʼeconomia e il credito. Le previsioni sul Pil della Cina sono scese dal 5,7% al 5%
"La velocità e la diffusione del nuovo coronavirus negli ultimi due mesi rappresentano un rischio per l'economia globale e il credito". Così un report dell'agenzia di rating S&P, sottolineando che il rallentamento della Cina, le cui previsioni sul Pil sono state ridotte dal 5,7 al 5%, impatterà per lo 0,3% sul prodotto interno lordo globale nel 2020.
Mentre "permane un'elevata incertezza sul tasso di diffusione e tempistica del picco del coronavirus, la modellizzazione da parte di esperti epidemiologici indica un probabile intervallo per il picco tra fine febbraio e giugno", sottolinea S&P.
Se l'epidemia sarà invece più rapida e più diffusa, "ci saranno maggiori costi umani che coinvolgeranno molti paesi che sono meno preparati per una potenziale pandemia e i relativi costi economici e di credito, riflettendo la complessità della rete economica globale".
Per ora sembra che i mercati finanziari siano generalmente ottimisti sulla valutazione dell'entità dell'epidemia. L'indice S&P500 è cresciuto del 3% da inizio anno e si stanno verificando modelli simili per la maggior parte dei principali indici azionari europei e asiatici. Fa eccezione la Cina, dove le autorità hanno iniettato miliardi di dollari per sostenere la liquidità del sistema e la Borsa di Shenzhen dove la tradizionale chiusura per il Capodanno è stata prorogata oltre il 31 gennaio a causa di numerose misure di contenimento dei virus.
Gli effetti economici del coronavirus si faranno "sentire maggiormente sui settori esposti alle spese cinesi legate alle famiglie - sottolinea S&P - come il traffico aereo, gli aeroporti, i giochi, la vendita al dettaglio e le strade a pedaggio. Chiusure temporanee di impianti in Cina possono causare interruzioni della catena di approvvigionamento in alcuni settori, tra cui automobili, tecnologia e materie prime industriali. In Cina, sono probabili misure di soccorso" all'emergenza, "tra cui riduzioni fiscali e sussidi, così come sostegno alle banche".
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