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Bce, tassi invariati fino all'estate del 2019 | Draghi: "Crescita Eurozona ampia e solida"

Il board dellʼistituto centrale ha anche confermato lʼintenzione di concludere il programma di acquisto di titoli di Stato entro il prossimo dicembre

Bce, tassi invariati fino all'estate del 2019 | Draghi:
-afp

Tutto confermato, come da attese, dal Consiglio direttivo della Bce.

L'istituto centrale ha ribadito l'intenzione di concludere con il prossimo dicembre il programma di acquisto di titoli di stato, il cosiddetto "Quantitative easing", che da ottobre verrà ulteriormente ridotto a 15 miliardi di euro al mese dai 30 miliardi attuali. Al tempo stesso, la Bce ha anche confermato l'intenzione di mantenere invariati i tassi di interesse "almeno fino all'estate 2019 e in ogni caso finchè sarà necessario" per la normalizzazione dell'inflazione.

Crescita solida e diffusa - "Nonostante le incertezze sul commercio globale, i dati indicano che l'Eurozona precede su un terreno di crescita solida e diffusa". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, al termine del Consiglio direttivo, spiegando che anche l'inflazione continuerà a riavvicinarsi ai livelli desiderati dalla Bce, ma "uno stimolo monetario significativo è ancora necessario". "L'incertezza che circonda le prospettive di risalita dell'inflazione sta diminuendo", ha sottolineato Draghi, "l'istituzione si attende che la risalita verso i livelli auspicati prosegua e che verso fine anno anche l'inflazione di fondo, quella depurata dalle voci più volatili, mostri un rafforzamento".

L'Euro è più forte che mai - Nel sesto anniversario dal "whatever it takes", frase pronunciata da Draghi il 26 luglio 2012 con la quale iassicurò qualsiasi intervento per la tenuta dell'euro durante la grande crisi finanziaria, il numero uno della Bce ha ricordato che "oggi l'euro poggia su basi molto più solide di allora" e che l'istituzione  "è una banca centrale diversa, con un insieme di strumenti di politica monetaria molto più ricco". Draghi ha voluto però precisare che la Bce non si fissa obiettivi sui livelli di cambi dell'euro rispetto alle altre maggiori valute globali. Tuttavia, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo ha notato come nell'ultimo anno e mezzo l'euro abbia mostrato un "considerevole" apprezzamento a dispetto degli ampli stimoli monetari.

Intesa Juncker-Trump buon segnale - L'intesa annunciata dopo il vertice fra il presidente Donald Trump e quello della Commissione Ue Jean-Claude Juncker secondo Draghi "è un buon segno, mostra che c'è di nuovo la volontà di discutere del commercio in una cornice multilaterale. Il numero uno della Bce ha anche spiegato che il consiglio direttivo della Bce ha "preso nota" di quanto dichiarato a Washington anche se "è troppo presto per dire di più". "Ad oggi i dazi annunciati da Usa ed altre potenze economiche sul commercio internazionale hanno un impatto limitato", ha concluso Draghi, "ma ovviamente con una guerra commerciale su vasta scala la cosa cambierebbe".