Cala l'occupazione nelle grandi imprese
I salari battono ancora il caro-vita. Secondo l'Istat nel 2005 le retribuzioni lorde medie per dipendente nelle grandi imprese sono aumentate del 2,1%, mentre quelle calcolate per ora lavorata sono salite del 3%. Oltre il tasso dell'inflazione che lo scorso anno si è attestato all'1,9%. E' diminuita, invece, l'occupazione, scesa dello 0,3%. Si tratta, comunque, della perdita più contenuta di posti di lavoro dal 2000, anno in cui inizia la serie.
Tornando ai dati annuali sui salari, l'Istat spiega che le retribuzioni lorde per dipendente sono aumentate più nei servizi (+2,6%) che nell'industria (+1,2%).
Sul fronte del lavoro, invece, è diminuita l'occupazione: nei dodici mesi del 2005 nelle imprese con oltre 500 dipendenti si è registrata una variazione media, rispetto allo stesso periodo del 2004, di meno 0,3% al lordo della c.i.g. e di meno 0,4% al netto della c.i.g..
Nel solo mese di dicembre, invece, l'occupazione è aumentata in termini tendenziali (dicembre 2005 rispetto a dicembre 2004) dello 0,1% sia al lordo sia al netto della c.i.g.
"Le rilevazioni Istat sull'occupazione nelle grandi imprese a dicembre 2005 confermano la trasformazione in corso nell'economia italiana", commenta il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, secondo il quale "appare necessario sostenere con decisione la crescita dell'occupazione nella grande industria dei servizi accelerando le liberalizzazioni e i processi di esternalizzazione delle attivita' terziarie dalle grandi imprese industriali". "L'Italia - aggiunge Sacconi - parte per altro da percentuali molto piu' elevate di occupazione industriale e, cio' nonostante, la serie delle statistiche in diminuzione iniziata nel 2000 appare ora, con l'ultima rilevazione, decisamente rallentarsi". "Significativo", per Sacconi, infine, anche "il dato sulle retribuzioni che, nonostante non incorpori il nuovo contratto dei metalmeccanici, registra un andamento superiore all'inflazione".