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Alitalia, previsti 1.900 esuberi ma non ci sarà nessun licenziamento

L'a.d. Del Torchio ha illustrato il Piano che non convince del tutto i sindacati. Continua intanto la ricerca di un partner. Sembra invece risolto il nodo aumento di capitale per una operazione da 300 milioni

10 Dic 2013 - 23:14
 © Ansa

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Nessun licenziamento, 1.900 esuberi, e risparmi per complessivi 295 milioni, di cui 128 con tagli al costo del lavoro. Sono questi i contenuti del nuovo piano industriale di Alitalia presentato ai sindacati dall'a.d. Gabriele Del Torchio. Insoddisfatti i rappresentanti di categoria che criticano i tagli e chiedono una modifica del Piano.

Sembra invece risolto il nodo aumento di capitale: l'operazione da 300 milioni, ha detto l'a.d., è quasi raggiunta. "Non vogliamo lasciare a casa né licenziare nessuno", ha detto Del Torchio ai sindacati, secondo quanto riferito dai presenti all'incontro durato circa tre ore. Il cuore del Piano e' l'ottimizzazione dei costi, con contratti di solidarietà e tagli agli stipendi, ha indicato Del Torchio, avvertendo che il Piano di contrazione dei costi è "irrinunciabile". I 128 milioni di risparmi sul costo del lavoro verranno fatti in parte con riduzione del personale e in parte con la contrazione dei costi. Si pensa, in particolare, a nuovi contratti di solidarietà, oltre all'eliminazione di alcune indennità, più il completamento degli scatti di anzianità e un contributo di solidarietà per le retribuzioni oltre i 40mila euro. E' inoltre previsto un ridimensionamento della flotta, con la messa a terra di 11 aerei di medio raggio A320.

Si cerca un partner - Prosegue intanto la ricerca del partner, ha confermato l'a.d. della compagnia. Per il nuovo alleato si guarda ancora ad Oriente (Etihad sembra in pole position), mentre hanno ribadito di non essere interessate sia Lufthansa che Vueling.

I dubbi dei sindacati - Ma il Piano non convince del tutto i sindacati. "E' un piano di tagli dove manca non un partner e una prospettiva industriale", ha commentato il segretario generale della Filt Cgil Franco Nasso, sottolineando che "pesa l'assenza del governo, che deve occuparsi delle regole di sistema, compresi gli ammortizzatori sociali. Queste condizioni sono indispensabili perché il confronto si possa aprire". "Il Piano non ci convince sulla parte dei ricavi e del costo del lavoro", ha detto il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, sottolineando che "l'azienda deve accettare di rivederlo e modificarlo sulle proposte del sindacato".

Intanto arrivano buone notizie per le compagnie aeree: secondo le stime della Iata, la domanda passeggeri crescerà del 31% tra il 2012 e il 2017, quando il numero dei passeggeri internazionali salirà a 3,91 miliardi (+930 milioni). Si stima inoltre una crescita della domanda di una media del 5,4% annuo tra il 2013 e il 2017 (contro il +4,3% registrato tra il 2008 e il 2012).

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